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Diede fuoco alla compagna incinta, «Pentimento non vero, puntava a uno sconto di pena»

Diede fuoco alla compagna incinta, «Pentimento non vero, puntava a uno sconto di pena»

Le motivazioni della sentenza di Paolo Pietropaolo condannato a 18 anni di reclusione «Considerava Carla una sua proprietà»

NAPOLI. «Il pentimento di Pietropaolo non è autentico. Sicuramente l'imputato ha immediatamente compreso l'inaudita gravità della sua condotta, ma non è mai realmente maturata nel suo animo una reale riprovazione per il gesto da lui compiuto. Rivela una concezione proprietaria della donna».  È quanto sostiene il gup del Tribunale di Napoli Egle Pilla nelle motivazioni della sentenza asserendo in sintesi che quello di Paolo Pietropaolo è un pentimento insincero e non gli si possono riconoscere le attenuanti generiche perchè l'uomo mirava unicamente a uno sconto di pena. E non solo. Secondo il giudice non ci sono i presupposti neanche per i disturbi psichici. L'uomo il primo febbraio dello scorso anno diede fuoco alla ex compagna Carla Caiazzo, 38 anni, di Pozzuoli incinta all'ottavo mese. Pietropaolo è stato condannato il 23 novembre scorso a 18 anni di reclusione, “incassando” tre anni in più rispetto alla richiesta avanzata dai pm Raffaello Falcone e Clelia Mancuso. 

Le motivazioni. In settantaquattro pagine il giudice ripercorre la storia travagliata tra i due, «In una concezione proprietaria della donna che ha caratterizzato tutto il loro rapporto e che legittima un uomo anche ad usare violenza sulla sua compagna è immaginabile anche per Pietropaolo dar fuoco alla sua donna se lei va via con un uomo con il quale ha anche intrattenuto una relazione sentimentale. Per Paolo - scrive il gup - è insopportabile che Carla si faccia bella per altri e non per lui, è insopportabile che lei sia felice, che un altro uomo si congiunga carnalmente a lei che ha in grembo la loro figlia. Carla si è rivelata a lui 'una rosa con le spine' perché ha amato un altro uomo, perché sorride pur avendolo lasciato, perché è felice della bambina che ha in grembo anche se lui non gli è accanto. Per questi motivi va punita e le va dato fuoco»

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