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09 Luglio 2021 - 07:00
Assaltarono il rider Gianni Lanciato e un centauro a Casoria. Zimbetti e Spinelli condannati a 10 anni di carcere a testa
NAPOLI. Doppia rapina di scooter nel giro di una notte, tra cui quella ai danni del rider Giovanni Lanciato, arriva la prima stangata giudiziaria per i due maggiorenni della gang secondiglianese. Nonostante la scelta del rito abbreviato, Vincenzo Zimbetti e Michele Spinelli sono stati condannati ieri pomeriggio dal gup del tribunale di Napoli Nord a 10 anni di reclusione a testa: appena uno in meno rispetto a quanto richiesto dalla pubblica accusa. Determinante ai fini del verdetto si sono rivelate le due aggravanti contestate dal pm e accolte dal giudice: le sevizie e la crudeltà. Per Zimbetti e Spinelli la permanenza dietro le sbarre si preannuncia dunque ancora molto lunga.
La vicenda che li ha portati alla sbarra si era conclusa, almeno sotto il profilo investigativo, a metà marzo, quando i due, già arrestati per l’assalto costato il motorino al rider Lanciato, sono stati individuati anche come i responsabili di un secondo colpo avvenuto poco prima alle porte di Napoli. Prima una rapina a Casoria, poi il famoso assalto al portapizze. È stata questa, infatti, la rapidissima escalation di eventi che ha visto protagonisti i sei giovani in cerca di gloria malavitosa (tra cui quattro minorenni) nella notte tra l’1 e il 2 gennaio scorsi. La svolta nelle indagini si è avuta l’8 gennaio, quando gli investigatori sono andati ad acquisire le immagini della rapina a Casoria ai danni di un giovane.
Gli autori erano vestiti alla stessa maniera di quelli dell’assalto a calata Capodichino e soprattutto, in quest’ultimo caso hanno usato lo scooter portato via nella cittadina a nord del capoluogo. Probabilmente si sentivano sicuri e hanno agito con inesperienza, lasciandosi dietro molte, troppe tracce. Ma il mosaico investigativo è stato composto pazientemente, anche se alla massima velocità possibile. Dunque, ricapitolando, i poliziotti della sezione Falchi della Squadra mobile della questura hanno ricostruito in breve tempo la notte brava di Vincenzo Zimbetti, 21 anni, e Michele Spinelli, 20 anni, entrambi di Secondigliano, e di quattro minorenni anch’essi dello stesso quartiere.
Cosicché a marzo gli investigatori hanno notificato le due ultime ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale per i Minorenni di Napoli su richiesta della procura, e dal collega del tribunale di Napoli Nord, competente per il reato commesso a Casoria: in un primo momento gli investigatori avevano infatti risolto le indagini sulla rapina subita da Lanciato. Tutti gli indagati, adesso imputati, sono gravemente indiziati di rapina aggravata, ferma restando la presunzione d’innocenza fino all’eventuale condanna definitiva. A C., 16enne, fu il primo a confessare. Poi si aggiunsero gli altri tre minorenni: R.,16 anni, V. e L., entrambi 17enni. Tre di essi sono congiunti di affiliati ai Di Lauro, uno parente di un esponente della Vanella Grassi. Per il gruppetto l’inizio d’anno è stato decisamente scoppiettante, compiendo due rapine simili per modus operandi e violenza gratuita nei confronti delle vittime. Quasi tutti gli indagati hanno alle spalle famiglie difficili o, nel caso dei maggiorenni, parenti vicini alla vecchia guardia del clan Di Lauro con base a cupa dell’Arco e nel rione dei Fiori. Ma nessuno bazzica ambienti camorristici e sia la scorribanda in trasferta, a Casoria, che quella avvenuta poco dopo in calata Capodichino sono state all’insegna dell’improvvisazione. Ai due maggiorenni della gang il giudice di primo grado ha però deciso di non fare alcun tipo di sconto.
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