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Vanella Grassi al tappeto: inflitti 530 anni di carcere

Vanella Grassi al tappeto: inflitti 530 anni di carcere

Le condanne più severe ai capizona Angrisano, Grimaldi jr e Spera

NAPOLI. Quarantasei condanne per un ammontare di oltre mezzo secolo di carcere. È questo, in estrema sintesi, il peso della stangata giudiziaria che ieri mattina è precipitato sulla testa dei nuovi ras della mala delle Vele. Il gotha del clan della Vanella Grassi e del “sistema” di Miano esce dunque, nonostante la scelta del rito abbreviato, con le ossa rotte dal processo di primo grado scaturito dalla colossale retata messa a segno nel luglio scorso.

Queste, nel dettaglio, le pene inflitte dal giudice Sepe, il quale ha sostanzialmente dato pieno accoglimento alle richieste di condanna avanzate dalla pubblica accusa: Salvatore Petriccione, 20 anni in continuazione con altra sentenza; Vincenzo Spera, 16 anni; Vincenzo Grimaldi, 18 anni e 4 mesi; Alessio Angrisano, 18 anni; Angelo Angrisano, 19 anni; Giovanni Strazzulli, 12 anni e 8 mesi; Salvatore Lamonica, 12 anni; Emanuele Mincione, 13 anni e 8 mesi; Carmine Ricci, 12 anni; Pietro Castro, 10 anni; Pasquale Auriola, 12 anni; Vittorio Capuozzo, 12 anni; Giuseppe Esposito, 12 anni e 8 mesi; Luigi Di Natale, 12 anni; Benito D’Alessio, 16 anni; Salvatore Criscuolo, 11 anni e 4 mesi; Raffaele Paone, 12 anni e 4 mesi; Luigi Burzio, 12 anni e 4 mesi; Vincenzo Giglio, 10 anni e 8 mesi; Gennaro Romano, 10 anni; Nicola De Maso, 13 anni; Giuseppe Rapillo, 10 anni e 8 mesi; Mario Costagliola, 8 anni; Nunzio Pecorelli, 10 anni e 8 mesi; Gaetano Pocci, 12 anni; Carmine Casaburi, 10 anni e 8 mesi; Giuseppe Scarpellini, 10 anni e 8 mesi; Francesco Forte, 10 anni e 8 mesi; Giovanni Borriello, 9 anni; Anna Maria Amodio, 10 anni; Vincenzo Carella, 10 anni; Gennaro Torino, 10 anni; Benito D’Alessio, 14 anni e 8 mesi; Alfonso Ansioso, 10 anni; Antonio Guarino, 10 anni; Luigi Pappagallo, 9 anni; Antonio Cristilli, 10 anni; Alessio Francesco D’Ambrosio, 10 anni; Eduardo Improta, 10 anni; Alberto Russo, 10 anni; Umberto Ippolito, 11 anni; Nico Grimaldi, 10 anni; Pietro Del Piano, 11 anni; Lucia Aliotta, 3 anni e 4 mesi; Pasquale Parziale, 3 anni; e infine Antonio Saggese, 7 anni di carcere.

L’inchiesta, ferma restando la presunzione di innocenza fino a prova contraria per tutti gli imputati, ha consentito l’estate scorsa di disarticolare il nuovo gruppo della Vanella Grassi, uscito sostanzialmente vincitore dalla terza faida di Scampia e per questo ormai egemone in gran parte della periferia nord di Napoli. Il cartello capeggiato dal boss Salvatore Petriccione “’o marenaro” sarebbe stato articolato in diverse ramificazioni territoriali: il gruppo di San Pietro a Patierno diretto dal ras Vincenzo Grimaldi, il gruppo Spera agli ordini di Vincenzo “’o nir”, monopolista degli affari criminali all’interno della Vela Celeste, e il gruppo Angrisano, attivo invece nel Lotto G e nel Lotto P di Scampia. Le indagini hanno preso piede e sono andate in porto grazie alle accuse di undici pentiti: Antonio Accurso, Giuseppe Ambra, Carmine e Gaetano Annunziata, Rosario Guarino, Giovanni Illiano, Giovanni Marino, Amodio Marrone, Mario Pacciarelli, Luca Covelli e, ultimo in ordine di tempo, Vincenzo Iuorio. Accuse pesantissime, che in primo grado hanno portato a oltre mezzo secolo di carcere e alla condanna di tutti gli imputati.

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