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Pioggia di piombo a Miano, esplosi 21 colpi di pistola

Pioggia di piombo a Miano, esplosi 21 colpi di pistola

Nel mirino un appartamento di proprietà della famiglia Nappello.Sicari scatenati: hanno utilizzato anche un fucile d’assalto

NAPOLI. Una strage tentata e sfiorata. Sapevano che quell’appartamento disabitato al piano terra era uno dei covi del clan di “Abbasc Miano” e così ieri notte i sicari del gruppo nemico di “Ncopp Miano” sono andati a colpo sicuro muniti di un fucile “kalashnikov” e due pistole. Una raffica di proiettili è partita in vico primo del Ponte, al confine con la Masseria Cardone, ma nessuno è stato centrato nonostante siano stati trovati ben 21 bossoli. Per gli investigatori della polizia, che hanno ben chiaro lo scenario dentro cui è in corso sul territorio l’ennesima faida dall’inizio dell’anno, l’ipotesi più plausibile è che qualcuno si trovasse all’interno, ma sia a mettersi in salvo in un’altra stanza per poi allontanarsi successivamente dalla zona. Oppure effettivamente in quel momento la casa era vuota e si sarebbe trattato di una sparatoria esclusivamente a scopo dimostrativo, per mostrare i muscoli agli avversari. Le indagini, condotte dai poliziotti del commissariato Scampia e dalla Squadra mobile della questura, partono da alcuni dati certi.

La guerra in atto ricalca quella tra i Balzano-Scarpellini (“Abbasc Miano”) e i Cifrone (“Ncopp Miano”) ma con diversi personaggi a capo dei due nuovi gruppi, subentrati dopo l’arresto dei ras di allora, a cominciare da Matteo Balzano e Luigi Cifrone. Gli omicidi del 2021, di Salvatore Milano e Antonio Avolio rientrano nella faida, anche se “Milan” aveva un profilo più defilato rispetto alla situazione mentre l’altro era legato a “Miano di sotto” (come spieghiamo meglio a parte). Ieri notte i killer di “Ncopp Miano” hanno tentato il colpo grosso. Sapevano che l’appartamento al primo piano, una volta nella disponibilità dei Nappello, è uno dei covi dei nemici di camorra e convinti che fosse in corso un summit sono entrati in azione.

Non ci sono telecamere in vico primo del Ponte, ma gli investigatori sono convinti che almeno in sei su tre scooter veloci siano comparsi davanti all’edificio. Pochi secondi per mirare e si è scatenato l’inferno: 21 i bossoli repertati, ma i proiettili esplosi sono stati sicuramente di più. L’allarme si è diffuso subito, e non poteva essere altrimenti, tra gli abitanti della zona. “Correte, stanno sparando”, le telefonate al 113 e al 112. In pochi minuti sul posto sono giunti i poliziotti delle Volanti Upg, del commissariato Scampia e le auto-civetta della Squadra mobile della questura, oltre naturalmente ai carabinieri, e sono partiti gli accertamenti. Entro non c’era nessuno, ma gli investigatori avrebbero riscontrati segni di recente presenza umana. Il che amplia la possibilità della strage tentata e per fortuna solo sfiorata. Le pareti del soggiorno dell’appartamento, la cui finestra era aperta, erano bucate così come alcuni infissi. Danni a cose, ma nessun ferito. In vico primo del Ponte ovviamente sono accorsi anche i poliziotti della Scientifica, che hanno repertato i bossoli di grosso calibro sparsi tra l’esterno e l’appartamento e hanno compiuto accurati rilievi alla ricerca di una qualsiasi traccia utile per le indagini. Nessuna testimonianza invece è stata raccolta in merito alla dinamica del terrificante raid: nessuno ha visto infatti i malviventi arrivare e allontanarsi a tutto gas dalla zona. Il tempo di rendersi invisbili, nascondendo gli scooter in luoghi chiusi

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