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11 Luglio 2021 - 06:45
AD AGNANO Scontro tra parenti davanti la Caffetteria Vitale, ferite anche tre donne. Alessandro Amato è morto dissanguato dopo un fendente al cuore
NAPOLI. Ucciso da una coltellata al cuore sferrata nel pieno di una terribile rissa scoppiata nei pressi della caffetteria “Vitale” in via Pisciarelli, a Pozzuoli, a poca distanza dal quartiere Agnano. I carabinieri stanno cercando di capire il motivo per cui due gruppetti imparentati tra loro sono improvvisamente venuti alle mani in strada fino alla comparsa dei coltelli. Alessandro Cristian Amato, 46 enne incensurato, cognato del boss detenuto Massimiliano Esposito “O’Scognato”, è morto durante il trasporto dell’Ospedale San Paolo di Fuorigrotta.
Troppo grave la ferita riportata e troppo sangue perso in attesa dei soccorsi, anche se tempestivi, e del tempo necessario per arrivare alla struttura sanitaria. Mentre se la caveranno con pochi giorni di prognosi i quattro rimasti feriti nel corso della zuffa, tra cui tre donne. In queste ore sono al vaglio degli investigatori le immagini di una telecamera che avrebbe ripreso tutta o in parte la scena della tragedia.
Erano le 19,30 circa quando è scattato l’allarme in via Pisciarelli e nei pressi della caffetteria sono accorsi i carabinieri della compagnia Bagnoli, che conducono le indagini e i poliziotti del commissariato Bagnoli con i colleghi dell’Ufficio prevenzione generale della questura. In quel momento, il locale era vuoto e nessuno dei cinque feriti è stato trovato. Ma gli investigatori hanno impiegato poco tempo per scoprire cosa era successo.
Alessandro Cristian Amato aveva litigato in maniera accesa con qualcuno che è riuscito a fuggire. Nella rissa sono state coinvolte una decina di persone, ma soltanto in quattro hanno dovuto ricorrere alla cure dei medici dell’Ospedale San Paolo: Nadia Iovino, 30 anni, la sorella Immacolata di 36, Ciro Iovino di 63 e Mafalda Panico di 57. Quest’ultima e Immacolata Iovino presentavano ferite superficiali da taglio alla spalla. Non è chiaro se Alessandro Cristian Amato e i quattro feriti siano stati aggrediti dai componenti di un altro gruppo oppure no. Certo è che la tragedia è avvenuta in pochi minuti e c’ è da pensare a una possibile premeditazione dati i tempi ravvicinati. Può anche darsi che i litiganti si siano incontrati in Via Pisciarelli, una zona frequentata dalla vitAD AGNANOScontro tra parenti davanti la Caffetteria Vitale, ferite anche tre donne Rissa con coltellate tra parenti, ucciso il cognato del capoclan tima per un appuntamento chiarificatore e invece la situazione sia degenerata.
Ecco perché risulteranno decisive ai fini della completa ricostruzione della vicenda le dichiarazioni delle vittime, tutte giunte al pronto soccorso in un comprensibile stato di choc accentuato dalla notizia che il 46enne non ce l’aveva fatta ed era deceduto in ambulanza. Di sicuro non si è trattato di un agguato di stampo camorristico.
Alessandro Cristian Amato non aveva precedenti penali e non era legato ad alcun clan. Era il fratello di Davide, anch’egli non organico alla criminalità organizzata, arrestato nel 2018 per un reato minore e subito tornato in libertà. La risoluzione del caso per i carabinieri sarà più o meno difficoltosa a seconda delle testimonianze rese dai feriti. Fino al momento in cui il giornale è andato in stampa non risultavano eseguiti arresti o fermi a carico di nessuno.
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