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Notte di piombo ai Quartieri

Notte di piombo ai Quartieri

 Nuovo raid a colpi di pistola in vico Lungo San Matteo, ipotesi avvertimento al gruppo Mazzanti-Valentinelli

NAPOLI. Ancora una “stesa” ai Quartieri Spagnoli e ancora una volta in vico lungo San Matteo, all’angolo con vico Tofa, epicentro della guerra di camorra in corso tra i Verrano-Nocerino e i Mazzanti-Valentinelli. Proprio nello stesso posto il 3 aprile scorso furono aperte le ostilità, proseguite in un crescendo di gravi episodi fino al clou del 16 giugno scorso con il ferimento per errore di Enrico De Maio e Vittorio Vaccaro. Erano le 2 di ieri quando è scattato l’ennesimo e per ora ultimo allarme: pochi minuti e la presenza sul selciato di tre proiettili calibro 9x21, tipico delle azioni di stampo camorristico, ha dimostrato alla polizia che la segnalazione era stata veritiera. In zona abitano alcuni componenti della famiglia Valentinelli, contro cui il gruppo Verrano avrebbe scatenato secondo gli investigatori un’offensiva che ha radici nell’omicidio di Giovanni Verrano, padre di Francesco detto “Checco lecco”, a sua volta condannato per l’omicidio di Mario Mazzanti, figlio di un ras del clan delle “Chianche”. In 2 su uno scooter nel pieno dell’oscurità della notte avrebbero rallentato e il passeggero avrebbe esploso 3 colpi d’arma da fuoco in aria, senza centrare persone né danneggiare alcunché.

La classica esibizione di muscoli per dimostrare la propria forza. Le indagini sono scattate immediatamente, in contemporanea ai rilievi della “Scientifica”, e seguono la medesima pista scaturita dagli altri episodi simili: un attacco, in questo caso, dei VerranoNocerino ai Mazzanti-Valentinelli. Un refrain che va avanti da mesi, ma che ha subito un’accelerazione con l’agguato fallito a un componente del secondo gruppo con conseguente ferimento dei 2 innocenti: l’artista-scultore Enrico De Maio e l’operaio Vittorio Vaccaro, che stavano lavorando a una ristrutturazione edile e stavano smontando un ponteggio quando rimasero colpiti da pallottole vaganti.

Entrambi, ricoverati in gravi condizioni, si sono poi gradualmente ripresi e sono tornati a casa. Alle 2 in vico lungo San Matteo sono accorsi i poliziotti delle Volanti dell’Upg della questura, i colleghi del commissariato Montecalvario e della Squadra mobile della questura, che sovrintendono nelle indagini. Se il filone è sempre quello, come tutto lascerebbe pensare, gli accertamenti mirano a identificare i componenti del gruppo che periodicamente entra in azione: giovani e giovanissimi per la maggior parte, secondo gli investigatori. In ballo ci sarebbe anche il controllo di alcuni affari illeciti nella zona di Sant’Anna di Palazzo. Sono 2 gli episodi di sangue che hanno segnato la faida tra i 2 gruppi di malavita. Il 3 maggio 2015 fu ucciso Mario Mazzanti (componente della famiglia storicamente legata ai Terracciano) e per quel delitto è stato condannato Francesco Verrano. Il padre di quest’ultimo, Giovanni, fu ammazzato il 17 novembre 2017 da Francesco Valentinelli, noto anche perché figlio di Angela Farelli “Briosche”. Dietro i delitti ci sarebbero stati contrasti personali e liti pregresse. Valentinelli, arrestato un mese dopo, disse che aveva fatto fuoco per difesa: «Ho temuto che stesse per spararmi».

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