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15 Luglio 2021 - 07:00
NAPOLI. Avevano chiesto una settimana di tempo per pensare, ma il clima e l’indirizzo lasciavano pochi margini ai dubbi e ieri i vertici Whirlpool hanno confermato che non ci sarà la cassa integrazione per gli operai dello stabilimento di via Argine, ma si procederà con i licenziamenti dal 31 luglio. L’azienda, infatti, ha annunciato di voler potare avanti la procedura di licenziamento collettivo. la risposta dei sindacati è durissima e gli stessi dipendenti della holding hanno annunciato muro contro muro, comunciando proprio da ieri. In corteo infatti hanno raggiunto Santa Maria Capua Vetere dove si trovava il premier Draghi (nella foto a destra) chiedendogli 5 minuti del suo tempo. E al termine della visita al carcere Mario Draghi ha incontrato i tre segretari territoriali di Cgil, Cisl e Uil che avevano anche attuato un blocco stradale, seguiti dagli operai del sito Whirlpool di Napoli, per chiedere un incontro con il presidente del Consiglio in visita al carcere con la ministra della giustizia Marta Cartabia. «Abbiamo ringraziato il presidente per la disponibilità a incontrarci e per averci detto che non ci lascerà da soli, ma allo stesso tempo gli abbiamo detto che queste parole le abbiamo sentite già da tre presidenti» ha raccontato il segretario generale della Fim Cisl Campania, Raffaele Perini, che ha partecipato all’incontro. «È fondamentale che intervenga non sul board italiano - aggiunge Perini - ma sulla multinazionale americana e ci ha assicurato che non appena rientrato a Roma avrebbe chiamato, ovviamente senza prometterci un risultato».
Per i sindacati e i lavoratori dello stabilimento di via Arginela revoca della procedura di licenziamento è il passaggio essenziale per riaprire una discussione. «Il governo ha messo a disposizione 13 settimane di cassa integrazione a costo zero per l’azienda e per noi la mobilitazione resta». L’azienda intato ha reso note le motivazione del no alla cassa integrazione: «Siamo consapevoli della nostra scelta, siamo il piùgrande investitore e produttore di elettrodomestici in Italia-ha detto Luigi La Morgia, ad di Whirlpool Italia e aggiungendo -A causa del forte calo della domanda della lavatrici prodotte a Napoli, lo stabilimento è diventato insostenibile per Whirlpool». L’azienda si è detta pronta anche a fornire un pacchetto di incentivi per favorire l’esodo, dando ai dipendenti la possibilità di trasferimento all’interno del gruppo, oppure accettando 85mila euro come incentivo per lasciare volontariamente l’azienda.
I sindacati non ci stanno e sono già sul piede di guerra. «Richiamiamo l’azienda alle sue responsabilità. L’avvio della procedura di licenziamento interrompe il dialogo. È necessario utilizzare tutti ammortizzatori sociali necessari, rispettando così l’avviso comune siglato da Cgil- Cisl- Uil. Per quanto ci riguarda se Whirlpool mette in campo azioni offensive, sarà guerra», dichiara Barbara Tibaldi, segretaria nazionale FiomCgil. La Fiom di Napoli annuncia, inoltre, che «i lavoratori di Napoli risponderanno con forza e con iniziative esemplari. Dura anche la posizione di Uilm: «È arrivato il momento per il Ministero dello Sviluppo economico di dimostrare di avere la volontà e le capacità di influire ancora sulle vertenze del nostro Paese e in questo caso particolare di rivendicare insieme a noi il rispetto di un accordo firmato nel 2018» commenta Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm. E il viceministro Alessandra Todde annuncia, intanto, una riconvocazione del tavolo a stretto giro con le parti coinvolte. Mentre un’assemblea aperta a tutti i lavoratori si è tenuta ieri pomeriggio allo stabilimento di via Argine durante la quale si è deciso di raggiungere Draghi a Santa Maria Capua Vetere dove poi è avvenuto l’incontro.«Vicinanza totale alle lavoratrici ed ai lavoratori della Whirlpool scaricati dall'azienda ed abbandonati dal Governo. Quanti parlamentari e ministri si sono fatti campagne elettorali sulla pelle viva d ella gente ingannandoli con false promesse. Vergognatevi. Un governo che si piega ad una multinazionale è un governo debole con i forti e forte con i deboli. Napoli non abbandonerà le donne e gli uomini della Whirlpool di via Argine e lotterà per sempre al loro fianco» afferma in una nota il sindaco di Napoli Luigi de Magistris.
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