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18 Luglio 2021 - 07:00
Nuovo attacco dei Calone-Marsicano in via Cannavino, esplosi sei colpi vicino casa del ras Antonio Carillo
NAPOLI. Gli uomini della mala di Napoli Ovest alzano il tiro e stavolta decidono di fare fuoco ancor prima del tramonto. Teatro della nuova, ennesima sparatoria, il quartiere Pianura, dove nel tardo pomeriggio di ieri un commando composto da quattro uomini ha fatto fuoco all’impazzata, incurante delle decine di persone che ancora erano presenti in strada. Il raid è avvenuto in via Cannavino, uno degli epicentri dell’ultima guerra di Napoli Ovest, a poche decine di metri dall’abitazione di Antonio Carillo, presunto capozona e reggente dell’omonima organizzazione attualmente ai ferri corti con il cartello Calone-Marsicano-Esposito. Le indagini sulla nuova stesa sono affidate ancora una volta agli esperti investigatori della squadra giudiziaria del commissariato Pianura, i quali sembrano non avere alcun dubbio circa la matrice camorristica dell’imboscata armata. Alla base dei botta e risposta che vanno avanti ormai da mesi ci sarebbe infatti la reciproca volontà dei due clan di controllare le piazze di spaccio della zona, oltre che il racket ai danni dei piccoli commercianti.
Di certo c’è che ieri pomeriggio poteva finire davvero molto male. I sicari, quattro in sella due scooter, hanno infatti agito intorno alle 19, quando in strada c’erano ancora diverse persone a passeggio, e hanno fatto fuoco diverse volte. Sul selciato, all’altezza del civico 6, la polizia ha infatti individuato e repertato sei bossoli esplosi da una o forse due pistole calibro 9. La buona notizia, si fa per dire, è che nessuno è rimasto ferito e non sono stati registrati neppure danni a cose: segno che il commando ha sparato puntando le armi verso l’alto. Si è trattato dunque dell’ormai consueta stesa di camorra: raid il cui unico fine è quello di lanciare un avvertimento al rivale di turno.
Che in questo caso sarebbe l’emergente capozona Antonio Carillo, il cui gruppo è da mesi impelagato in un guerra senza quartiere con il contrapposto cartello dei Calone-Marsicano-Esposito.L’episodio di via Cannavino arriva tra l’altro a pochi giorni di distanza dall’agguato che mercoledì è quasi costato la vita al 27enne Simone Pagliarulo, ferito a colpi di pistola a Cavalleggeri d’Aosta. Il raid è avvenuto in quel caso in un’altra zona, ma la circostanza la dice comunque lunga su quale sia il livello di fibrillazione che in queste settimane sta dilaniando la periferia occidentale di Napoli. Tornando invece al fronte pianurese, l’ultima sparatoria risaliva ad appena meno di un mese fa, quando la risposta alla stesa del 16 giugno è arrivata puntuale. Intorno all’una e 30 del 20 giugno uno scooter con due persone in sella ha sparato in aria all’altezza del civico 599 di via Provinciale Napoli, pareggiando secondo gli investigatori i conti tra i gruppi Carillo (diretta emanazione dei Marfella-Pesce) e i Calone-Esposito-Marsicano. Il movente dei contrasti sarebbe soprattutto, se non esclusivamente, nell’imposizione del pizzo ai gestori delle piazze di spaccio. Ormai quasi dovunque a Napoli i punti vendita della droga non sono direttamente controllati dai clan, ma da persone di fiducia del “sistema” costrette a versare una quota settimanale o mensile.
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