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Pianura, è ancora Far West: «Correte, stanno sparando»

Pianura, è ancora Far West: «Correte, stanno sparando»

Colpi di pistola segnalati in via Silone, residenti nel panico.Due stese in 24 ore, scontro aperto tra i Calone-Marsicano e i Carillo

NAPOLI. La polveriera Pianura è pronta a scoppiare. La sparatoria avvenuta sabato notte in via Cannavino, a poca distanza da casa del presunto capozona del gruppo Carillo, non soltanto non sarebbe un caso isolato, ma si sarebbe trattato di una reazione a un raid avvenuto ventiquattro ore prima nella vicina via Ignazio Silone. È da qui, infatti, che nella tarda serata di venerdì alcuni residenti hanno allertato le forze dell’ordine segnalando l’esplosione di alcuni colpi d’arma da fuoco. Precipitatisi sulla scena nel giro di pochi minuti, gli uomini in divisa non hanno individuato bossoli e neppure danni a cose: segno che i pistoleri avevano forse utilizzato un’arma scenica.

L’episodio, pur non avendo avuto senza esiti drammatici, non è stato comunque preso sottogamba dagli investigatori. Non foss’altro che appena il giorno successivo un altro commando è tornando a far fuoco. L’ipotesi del “classico” botta e risposta è dunque da prendere in seria considerazione. Le indagini sulla stesa di sabato sera sono affidate ancora una volta agli investigatori della squadra giudiziaria del commissariato Pianura, i quali sembrano non avere alcun dubbio circa la matrice camorristica dell’imboscata armata. Alla base dei botta e risposta che vanno avanti ormai da mesi ci sarebbe infatti la reciproca volontà dei due clan contrapposti di controllare le piazze di spaccio della zona, oltre che il racket ai danni dei piccoli commercianti. Di certo c’è che l’ultimo raid poteva finire davvero molto male. I sicari, quattro in sella due scooter, hanno infatti agito intorno alle 19, quando in strada c’erano ancora diverse persone a passeggio, e hanno fatto fuoco diverse volte. il passaggio è tra l’altro avvenuto proprio davanti a un bar, sempre molto frequentato.

Sul selciato, all’altezza del civico 6, la polizia ha infatti individuato e repertato sei bossoli esplosi da una o forse due pistole calibro 9. La buona notizia, si fa per dire, è che nessuno è rimasto ferito e non sono stati registrati neppure danni a cose: segno che il commando ha sparato puntando le armi verso l’alto. Si è trattato dunque dell’ormai consueta stesa di camorra: un raid il cui unico fine è quello di lanciare un avvertimento al rivale di turno. Che in questo caso sarebbe stato l’emergente capozona Antonio Carillo, il cui gruppo è da mesi impelagato in un guerra senza quartiere con il contrapposto cartello dei Calone-Marsicano-Esposito. L’episodio di via Cannavino arriva tra l’altro a pochi giorni di distanza dall’agguato che mercoledì è quasi costato la vita al 27enne Simone Pagliarulo, ferito a colpi di pistola a Cavalleggeri d’Aosta. Il raid è avvenuto in quel caso in un’altra zona, ma la circostanza la dice comunque lunga su quale sia il livello di fibrillazione che in queste settimane sta dilaniando la periferia occidentale di Napoli.

Tornando invece al fronte pianurese, l’ultima sparatoria risaliva ad appena meno di un mese fa, quando la risposta alla stesa del 16 giugno è arrivata puntuale. Intorno all’una e 30 del 20 giugno uno scooter con due persone in sella ha sparato in aria all’altezza del civico 599 di via Provinciale Napoli, pareggiando secondo gli investigatori i conti tra i gruppi Carillo (diretta emanazione dei Marfella-Pesce) e i Calone-EspositoMarsicano. Il movente dei contrasti sarebbe soprattutto, se non esclusivamente, nell’imposizione del pizzo ai gestori delle piazze di spaccio. Ormai quasi dovunque a Napoli i punti vendita della droga non sono direttamente controllati dai clan, ma da persone di fiducia costrette a versare una quota.

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