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Lite tra parenti, accoltellato: gravissimo operaio 42enne

Lite tra parenti, accoltellato: gravissimo operaio 42enne

Sangue a Marcianise, fermati tre napoletani: il movente è economico.Vincenzo Bronzino colpito al torace con una forbice: ricercato il cugino

NAPOLI. Era andato nell’azienda di proprietà dello zio per recuperare un credito dovuto a una prestazione professionale mai corrisposta e invece si è ritrovato con due coltellate conficcate in pieno petto. Vincenzo Bronzino, 42enne di Ercolano, è così finito in condizioni gravissime all’ospedale di Marcianise, dal quale poco è stato trasferito alla volta del Monaldi di Napoli, dove si trova tuttora ricoverato in prognosi riservata. Le indagini sul suo ferimento sono però arrivate rapidamente a un punto di svolta e i carabinieri, grazie soprattutto alla testimonianza del fratello Giuseppe e ad alcune registrazioni video, hanno fermato lo zio Antonio Bronzino, 58enne di Resina, Mario La Monica, 42enne di Cercola, e Giuseppe Esposito, 34enne di Pompei.

Risulta invece attualmente irreperibile l’esecutore materiale dell’aggressione, il 32enne cugino omonimo della vittima. Tutti gli indagati, ferma restando la presunzione di innocenza fino a prova contraria, devono rispondere dell’accusa di tentato omicidio. Le ruggini all’interno del nucleo familiare vesuviano andavano avanti già da qualche tempo. A ricostruire la vicenda in sede di denuncia è stato il fratello del malcapitato, il quale ha spiegato ai carabinieri di aver lavorato nell’azienda dei familiari, che ha sede a Marcianise, dal giugno 2019 al novembre 2020.

L’operaio non avrebbe però mai incassato assegni familiari per un ammontare di 2.600 euro e il Bonus Renzi per un importo complessivo di 1.600 euro. In seguito sarebbe riuscito a far rientrare nelle proprie tasche parte di quella cifra, ma non tutta. Lunedì mattina aveva così deciso di andare a Marcianise insieme al fratello Vincenzo nella speranza di chiudere una volta per tutte la faccenda. Arrivati nel piazzale, le cose si sono però subito messe male. Il 42enne, stando a quanto riferito alle forze dell’ordine, sarebbe stato infatti subito accerchiato, e mentre La Monica, Esposito e Antonio Bronzino lo tenevano bloccato, il cugino omonimo avrebbe impugnato una forbice industriale e gli avrebbe sferrato almeno due fendenti verso l’addome e il torace. A quel punto i due fratelli si sono rimessi in auto e hanno raggiunto il vicino ospedale di Marcianise, dove le condizioni di Vincenzo Bronzino sono subito apparse estremamente critiche, tanto che dopo che dopo qualche ora ne è stato disposto il trasferimento al più attrezzato Monaldi di Napoli.

I carabinieri, precipitatisi al pronto soccorso dopo essere stati informati dai sanitari, hanno subito avviato l’attività di indagine. Il lavoro investigativo si è però rivelato a dir poco complesso. I cancelli della ditta all’interno della quale si era consumata la feroce aggressione erano infatti sbarrati e anche quando, diverse ore più tardi, i militari sono riusciti a entrare hanno trovato l’impianto di videosorveglianza interna manomesso. Grazie alla circostanziata denuncia sporta dal fratello della vittima i responsabili del ferimento sono stati però comunque individuati e ammanettati in esecuzione di un decreto di fermo. L’autore materiale del tentato omicidio, Vincenzo Bronzino, per il momento è però riuscito a far perdere le tracce. Il cugino omonimo, sottoposto a un delicato intervento, è invece ancora grave.

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