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Finisce l’ossigeno: muore nel trasporto in autoambulanza

Finisce l’ossigeno: muore nel trasporto in autoambulanza

Inchiesta sul decesso di Aniello Vicedomini, 68enne di Casola di Napoli. La salma è stata sequestrata

CASTELLAMMARE DI STABIA. Muore per mancanza di ossigeno in autoambulanza, durante il trasferimento dall’ospedale San Leonardo, di Castellammare di Stabia, al Cardarelli di Napoli. Aniello Vicedomini, 68 anni, è morto nella serata di venerdì e sono stati gli stessi medici del Cardarelli a chiamare la polizia per denunciare l’accaduto: l’ossigeno della bombola che aveva trasportato l’uomo era finito e il cuore del paziente non ha retto. Vicedomini, originario di Casola di Napoli, era residente a Lettere. A rendere nota la tragica vicenda è stato il nipote, Michele Inserra, giornalista, che chiede alla magistratura di accertare la verità su quello che definisce un “caso di malasanità”. Scrive il cronista: “Un calvario, dal pronto soccorso del San Leonardo al Cardarelli di Napoli”. Rivela anche che lo zio soffriva di fibrosi polmonare. Per questa patologia, a seguito di una crisi respiratoria, era stato trasportato in ambulanza al San Leonardo di Castellammare di Stabia. Da qui, i sanitari, data la gravità del caso, hanno deciso il trasferimento all’ospeale Cardarelli di Napoli. Spiega il nipote: «Con i miei familiari, ho avuto la sventura di incappare nella peggiore espressione della sanità campana. Era mio zio, ma nella realtà era colui che mi ha fatto da padre da quando sono diventato orfano all’età di 4 anni. Mio zio è stato vittima di un trasporto in autoambulanza, fatto da personale totalmente improvvisato, senza professionalità, senza competenze e, soprattutto, senza un briciolo di umanità». Inserra accusa il personale sanitario a bordo dell’autoambulanza di non essersi «reso conto che una bombola di ossigeno si era esaurita. Mio padrezio Aniello - aggiunge - ci ha lasciato con grande anticipo, a 68 anni, per mano di gentaglia che si spaccia per operatori sanitari. All’eccellente reparto del Cardarelli è arrivato in condizioni gravi, perché quelli dell’autoambulanza non si sono resi conto che l’ossigeno era esaurito nel contenitore. Ora la magistratura ha disposto il sequestro della salma per accertare la verità. Noi familiari chiederemo giustizia senza tregua per un’ipotesi di reato per omicidio colposo causato per imperizia, negligenza e imprudenza. Chi è incompetente non può arrecare danni e provocare dolore ad altri. Agiremo in tutte le sedi». Un uomo buono come il miglior pane, tale era zio Aniello, per Michele Ingenito. «È stato ucciso da gente senza scrupoli e senza competenze - si sfoga il giornalista - Bastava la licenza elementare per capire che un paziente con questo tipo di patologia avesse bisogno di ossigeno a flusso continuo. Questa volta non la faranno franca gli improvvisati della sanità della Campania». Le indagini sono condotte dalla Polizia di Stato, che hanno accolto la denuncia della famiglia del defunto. «Lo stato vero e la Sanità professionale del Cardarelli infondono speranza e sostegno - aggiunge Inserra - Le mele marce vanno eliminate. Oggi ho toccato con mano il disastro del sistema sanitario Campano: in gran parte De Luca racconta tante fesserie, sono sempre più convinto che possa fare solo il comico da Fazio. Un plauso va solo a medici e infermieri che riescono a lavorare in un contesto del genere».

 

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