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02 Agosto 2021 - 07:00
Gli investigatori non hanno dubbi: si tratta un nuovo attacco ai Cuccaro.L’ombra del clan De Martino dietro la terribile stesa in via Serino Corte
NAPOLI. Il commando che due notti fa ha seminato il panico a Barra sarebbe partito dal confinante quartiere Ponticelli. È questa l’ipotesi alla quale stanno lavorando con sempre maggiore convinzione gli investigatori della polizia di Stato, ormai quasi certi che dietro il terrificante raid possa esserci la firma dei reduci del clan De Martino. Sono stati ben quindici i colpi di pistola esplosi contro l’abitazione della 58enne Teresa Sasso, in via Serino Corte, e che hanno riaperto il fronte criminale a Barra, quartiere in cui dietro equilibri apparentemente immutabili si celano spesso cambiamenti di scenari. L’altra notte nel mirino è finita una 58enne estranea a contesti malavitosi, ma imparentata con i Cuccaro, i potenti “Cuccarielli” del quartiere. I proiettili hanno provocato un foro alla finestra della cucina, dove in quel momento si trovava la vittima dell’abitazione, e sulla parete esterna dell’appartamento al primo piano di uno stabile in via Serino corte.
Mancava poco alla mezzanotte quand’è scattato l’allarme. È stata la stessa donna, sentendo il rumore dei colpi di pistola pericolosamente vicini, a bussare all’appartamento affianco e da lì ha chiesto aiuto alla polizia attraverso il 113. Sul posto sono accorsi gli agenti delle volanti in quel momento in zona, sia del commissariato San Giovanni-Barra (che procede nelle indagini con la squadra di polizia giudiziaria) che dell’Ufficio prevenzione generale della questura. E agli esperti occhi degli uomini e delle donne in divisa è apparso subito chiaro che la segnalazione era veritiera.
Tanto che immediatamente è stata allertata la Scientifica per i rilievi. Sul manto stradale, nei pressi dell’edificio, c’erano ben 15 bossoli calibro 9x21, il che a giudicare dalla velocità d’azione dei malviventi lascerebbe pensare all’uso di due pistole in contemporanea. Ma soprattutto, appare evidente che la sparatoria aveva come obiettivo di spaventare molto la vittima e quindi, data la parentela con esponenti dei Cuccaro, il messaggio doveva essere molto chiaro e tale da non lasciare dubbi. Le indagini sono condotte dai poliziotti del commissariato San Giovanni Barra (guidato dal dirigente Alfredo Carosella). Investigatori esperti, che conoscono bene il territorio e per i quali la stesa segnalerebbe una situazione di tensione negli ambienti di malavita in un periodo in cui generalmente c’è la tregua estiva. Non è chiaro da dove sia partito l’ordine e quindi per il momento nessuno si sbilancia, considerando pure che i Cuccaro-Aprea al momento non avrebbero nemici a Barra.
Mentre invece, e questa potrebbe essere una delle chiavi per spiegare il raid, ci sarebbero ancora alcuni pericolis focolai di guerra a Ponticelli, dove il gruppo barrese ha da tempo aderito all’alleanza con i De Luca Bossa-Minichini-Casella in contrasto con i De Martino (eredi dei De Micco). Gli investigatori perciò si mantengono cauti sulle ipotesi, ma attraverso i consueti canali informativi privilegiati stanno cercando di capire l’origine della sparatoria di via Serino corte, sicuramente mirata a spaventare e non a uccidere. I danni comunque, ci sono stati. Gli esperti della Scientifica stanno anche verificando se quel tipo di pistola sia stato utilizzato in precedenti fatti di sangue o di intimidazione.
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