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«Spegnete i lampeggianti». Pugni e minacce ai medici

Ambulanza non gradita e in via Girardi si rischia il linciaggio. Inferno tra i vicoli: «Davamo fastidio a qualche pusher»

NAPOLI. Inferno senza fine per gli operatori del 118 di Napoli, tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli il pallottoliere dell’indecenza fa segnare la 47esima aggressione dall’inizio dell’anno. A finire nel mirino un equipaggio che la scorsa notte, mentre percorreva via Girardi, ha “osato” farlo tenendo i lampeggianti accesi. «Se passi da qui devi spegnere queste luci», sono queste le minacce che si sono sentiti esclamare poco dopo mezzanotte gli uomini dell’equipaggio di un mezzo di soccorso che transitava a Montecalvario.

Improvvisamente il mezzo di soccorso, durante il suo tragitto alla ricerca dell’utente da soccorrere (codice di minore gravità, quindi il mezzo era solo con i lampeggianti accesi, senza sirena) viene affiancato da due giovani in scooter che, dopo aver dato due pugni sulla fiancata del mezzo, hanno esclamato: « Strunz’! Si pass acca’ e a stuta’ sti luci!”». L’autista, data anche la “non urgenza” dell’intervento, ma pur sempre una chiamata 118, decide di spegnere i lampeggianti ed evitare altre grane. A riferire l’odioso episodio è ancora una volta l’associazione di categoria Nessuno tocchi Ippocrate, che denuncia: «Oramai svolgere questo lavoro, in questo contesto, mette a dura prova tutte le categorie di lavoratori e risulta molto facile cadere in un “burnout”. Evidentemente i lampeggianti del mezzo di soccorso, tra i vicoli della metropoli, si confondevano con quelli della polizia impedendo in tal guisa ad alcuni malfattori le loro attività illecite». Continua dunque imperterrito il periodo “no” degli operatori del 118 di Napoli.

Già a fine luglio, infatti, era stato registrato un altro episodio di violenza gratuita. Vittima dell’ennesima aggressione un autista di ambulanza, che ha rimediato tre pugni in pieno volto per il solo fatto di aver provato a evitare l’impatto con un’auto. Il pestaggio è avvenuto nel quartiere Fuorigrotta e si è per fortuna risolto senza conseguenze fisiche particolarmente gravi. L’episodio è però soltanto l’ultimo di una lunghissima serie che va avanti ormai da mesi, per non dire anni. A denunciare l’accaduto era ancora una volta Nessuno tocchi Ippocrate: «Un’ambulanza con solo l’autista a bordo, rientra dopo aver effettuato il servizio di assistenza sanitaria per i vaccini alla Mostra d’Oltremare, improvvisamente sbuca un auto che esce dal parcheggio alla sua sinistra, per evitare l’impatto frena di colpo.

Dietro il mezzo di soccorso un centauro forse distratto, scivola cadendo, quest’ultimo si rialza e infierisce verbalmente dando la colpa all’autista, mentre lo stesso gli spiega che non è colpa sua, l’energumeno gli scaglia ben tre pugni al volto, procurandogli la rottura del setto nasale, la cosa più brutta in una città che vanta di essere la città più solidale del mondo, i passanti sono rimasti indifferenti, nessuno si è fatto avanti per soccorrere l’autista sanguinante e frastornato dai colpi ricevuti. Lo stesso si è dovuto mettere alla guida, per raggiungere l’ospedale San Paolo, dove gli hanno diagnosticato la frattura della piramide nasale e un forte stato di choc. Referto 25 giorni salvo ulteriori complicazioni». Già a inizio estate si era consumate altre gravi aggressioni ai danni degli operatori del pronto intervento. Come ad esempio in via dei Mosaici, nel cuore della degradata periferia est di Napoli, dove i locali dell’Asl erano stati forzati e totalmente svaligiati di tutto quello che c’era all’interno durante un intervento in zona dell’equipaggio. Un incubo di cui non sembra purtroppo ancora intravedersi la fine.

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