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13 Agosto 2021 - 06:15
Ponticelli. Inchiesta a un bivio: ipotesi attacco interno dei De Luca Bossa. Il racket sulle basi di spaccio dietro l'omicidio De Martino
NAPOLI. Salvatore De Martino potrebbe aver pagato con la vita la propria decisione di non sottostare al pizzo sulle basi di spaccio presenti nel rione De Gasperi di Ponticelli. È questa l’ipotesi investigativa che ora dopo ora prende sempre più quota. Stando così le cose, l’assassinio del 45enne sarebbe dunque maturato non come risposta all’omicidio di Giulio Fiorentino, giovane affiliato del clan De Micco-De Martino, bensì come un’atroce punizione ordinata dai De Luca Bossa, l’organizzazione ormai da qualche tempo egemone tra i palazzoni popolari di via Camillo De Meis. Sembrano intanto essersi stabilizzate le condizioni dell’altro pregiudicato coinvolto nel raid, il 49enne Salvatore Scarpato, che al momento resta però ancora ricoverato all’Ospedale del Mare. Gli investigatori che stanno lavorando al caso - i poliziotti della Squadra mobile e del commissariato Ponticelli - non escludono comunque ancora nessuna pista, neppure quella di un attacco arrivato da un clan rivale, che in questo caso potrebbe essere proprio il cartello De Micco-De Martino, ringalluzzito tra l’altro dalla recente scarcerazione del boss Marco. Nel quartiere, dopo un breve periodo di relativa tranquillità, l’aria è però tornata a farsi di nuovo pesante: in zona sembra infatti essere scattato un vero e proprio coprifuoco, segno che i residenti temono più che mai una nuova escalation di violenza. Del resto, dopo quanto accaduto mercoledì sera nell’isolato 23 del De Gasperi c’è davvero poco da stare tranquilli. I sicari hanno sprigionato una potenza di fuoco devastante: ben tredici colpi di pistola calibro 9x21, che solo per un puro caso non hanno centrato qualche innocente. Ad andarci di mezzo sono stati dunque i due obiettivi designati, vale a dire Salvatore De Martino (che è soltanto omonimo, e dunque non imparentato, con il fratello dei ras del gruppo “Xx”) e Salvatore Scarpato: per il primo, colpito da un proiettile in pieno volto, non c’è stata alcuna possibilità di scampo. Il 45enne è infatti spirato pochi minuti dopo il suo arrivo al pronto soccorso di Villa Betania. Il suo è da tempo un volto piuttosto noto negli ambienti criminali del quartiere. De Martino aveva infatti dei trascorsi all’interno del vecchio clan Sarno, gruppo per il quale si sarebbe adoperato con “mansioni” di estorsore e pusher. Dopo la disarticolazione della cosca, il 45enne non ha però abbandonato il rione De Gasperi e il giro dei piccoli traffici di droga. Proprio la sua permanenza nel business potrebbe alla fine essergli costata molto cara. Le piazze di spaccio di via Camillo De Meis, come rivelato anche di recente da diversi collaboratori di giustizia, mantengono oggi una certa indipendenza rispetto alle organizzazioni mafiose egemoni a Ponticelli. I cartelli rivali, cioè i De Luca BossaMinichini e i De Micco-De Martino, sono però da mesi impelagati in una guerra senza quartiere il cui fine ultimo è proprio l’imposizione del pizzo ai capipiazza. Stando ad alcune voci confidenziali raccolte dagli investigatori che stanno conducendo le indagini, Salvatore De Martino sarebbe di recente entrato in rotta di collisione con alcuni ras che avrebbero preteso la tangente “della tranquillità”: il 45enne non avrebbe però voluto sentir ragioni, continuando dunque a gestire gli affari in totale autonomia. Un affronto il cui conto è stato alla fine salatissimo. Non è comunque da escludere che il raid sia partito dopo una doppia richiesta di racket. In questa vicenda sembra invece minore il coinvolgimento di Salvatore Scarpato: stando a quanto emerso da queste prime battute delle indagini, il 49enne era solito accompagnarsi alla vittima, seppur con un ruolo inferiore nelle attività di spaccio. Il commando non ha ad ogni modo fatto sconti a nessuno dei due, come conferma del resto il numero di colpi esplosi, tredici, quasi tutti ad alzo zero.
Nella foto l’omicidio di Salvatore De Martino; nel riquadro Salvatore Scarpato, il 49enne ferito ma non in pericolo di vita
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