Cerca

Alta tensione alla Torretta, scarcerato Fausto Frizziero

Alta tensione alla Torretta, scarcerato Fausto Frizziero

Il capoclan torna a Chiaia dopo quasi 20 anni di reclusione

NAPOLI. La vecchia guardia della malavita della Torretta si ricompatta e tra i vicoli a ridosso della riviera di Chiaia è subito alta tensione. Il boss Fausto Frizziero ottiene a sorpresa gli arresti domiciliari nel suo quartiere di origine dopo una lunghissima detenzione e già nella giornata di ieri ha fatto rientro a casa. La scarcerazione del 43enne ras non è passata inosservata negli ambienti criminali della zona e, soprattutto, in quelli investigativi, attenti a eventuali nuove fibrillazioni tra i gruppi di mala del quartiere. Poche settimane fa, vale la pena ricordarlo, era già tornato a piede libero un altro pezzo da novanta della criminalità della Torretta, il ras Rosario Piccirillo “’o biondo”, reggente dell’omonima famiglia che da sempre alterna momenti di tregua ad altri di guerra con la cosca dei Frizziero. Quello di Fausto Frizziero è ancora oggi un profilo criminale di primissimo piano.

Il boss ha infatti rimediato qualcosa come ventisette anni di reclusione per associazione mafiosa ed estorsione aggravata. Nel tempo, grazie al riconoscimento del vincolo della continuazione tra tre diverse sentenze, il ras ha però visto la sua pena ridimensionata in diciotto anni di reclusione: condanna che ormai ha del tutto scontato. Sulla sua testa pende ancora oggi soltanto un modesto residuo di pena, inferiore a un anno, per dei reati minori commessi negli anni Novanta. Sulla scorta di questo sviluppo dell’iter giudiziario, il difensore di Frizziero, l’avvocato Paolo Gallina, ha dunque deciso di tentare una nuova mossa: presentare istanza di scarcerazione al tribunale di Sorveglianza di Torino, il quale a sorpresa ha deciso di accogliere la richiesta concedendo al ras il beneficio degli arresti domiciliari nella sua città di origine. Incassato l’inatteso pronunciamento, già nella giornata di ieri Fausto Frizziero ha quindi lasciato il carcere di Saluzzo, dove si trovava ristretto da tempo immemore in regime di Alta sicurezza, per fare rientro a Chiaia.

Di Frizziero il nostro giornale era tornato a occuparsi nel febbraio scorso, quando già in quell’occasione il capoclan della Torretta si era trovato con un piede e mezzo fuori dal carcere. Frizziero, dopo quindici anni trascorsi ininterrottamente dietro le sbarre si era infatti appigliato all’indulto. La Corte di Cassazione aveva infatti annullato l’ordinanza con cui il tribunale di Napoli aveva in precedenza rigettato la richiesta difensiva di estinzione della pena per due rapine di cui il ras si rese protagonista nel lontano 1997, sette anni prima di finire in manette con l’accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso. A spuntarla erano state anche in quel frangente le argomentazioni giuridiche sostenute dal difensore Gallina. In sintesi, il tribunale riteneva che essendo Frizziero stato condannato nell’ottobre 2006 in quanto capo e promotore dell’omonimo clan, non avesse diritto al riconoscimento dell’indulto, previsto dalla legge del maggio 2006, in quanto il divieto stabilito dall’articolo 1 di quella norma stabilisce la revoca del beneficio ai soggetti che nei successivi cinque anni avrebbero commesso reati non colposi.

Frizziero veniva arrestato nel 2003 ma la condotta di promozione del clan veniva contestata come perdurante, tipica indicazione processuale per sostenere che l’organizzazione operi ancora a prescindere dall’arresto dei suoi affiliati. La Cassazione, in alcune pronunce, ha sostenuto che la permanenza della condotta di partecipazione finisce con la sentenza di primo grado, che nel caso del Frizziero, essendo stata emessa nell’ottobre 2006, avveniva dopo la legge dell’indulto, così ritenendo che il detenuto avesse commesso il reato fino a quella data. Il difensore ha dunque censurato il percorso motivazionale dei giudici sostenendo che non ci fossero condotte successive all’arresto di Frizziero in grado di ritenerlo ancora intento a commettere il delitto di associazione per delinquere di tipo mafioso. La Cassazione ha pertanto accolto il ricorso disponendo un nuovo giudizio sul punto. Ancora prima della nuova decisione ecco però che è arrivato il clamoroso colpo di scena. Il ras Frizziero torna tra i vicoli della Torretta dopo quasi vent’anni di carcere.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori