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Gravissima emergenza idrica nelle località turistiche del Cilento. Ascea senz'acqua da 48 ore

Gravissima emergenza idrica nelle località turistiche del Cilento. Ascea senz'acqua da 48 ore

Disservizio nella rete idrica. I turisti: siamo abbandonati da tutti. Al telefono non ci risponde nessuno: assenti carabinieri, polizia, Comune, Prefettura... Non previsto servizio di autobotti

ASCEA MARINA. Prima la rottura della condotta idrica adduttrice a località Pagliara di Celle di Bulgheria, verificatasi il 17 scorso. L'impianto assicura l’approvvigionamento idrico per la parte centro-settentrionale del Cilento costiero. Poi un altro gravissimo guasto della medesima tubazione idrica alla località Mingardo, sta mettendo in ginocchio la Consac - che non riesce a risolvere il problema - ma soprattutto i residenti, in gran parte turisti della zona. La mancanza di adduzione idrica odierna ai serbatoi va ad aggiungersi alla situazione già precaria delle vasche di accumulo, che risentono del mancato volume d’acqua che avrebbero dovuto accumulare il giorno precedente.

I centri abitati interessati dall’interruzione idrica saranno quelli della valle del Mingardo e della fascia costiera del Cilento centrale, dettagliati nello specifico nella sezione “Avvisi” del sito web Consac.

In queste ore Consac sta eseguendo con la massima urgenza la seconda riparazione, a seguito della quale, presumibilmente nelle ore serali di oggi, 18 agosto, potrà essere ripristinato il servizio idropotabile in tutti i centri abitati interessati dalla disfunzione. La sospensione del servizio idropotabile non è dovuta a carenza idrica, ma ai gravi guasti che hanno interessato la condotta del Faraone, che a breve sarà interessata da importanti interventi di sostituzione e rinnovo.

Ma, intanto, i turisti si lamentano: "Sono tutti assenti: comune, prefettura, protezione civile, carabinieri, Consac....spariti tutti!  Ai vari numeri di telefono non risponde pressoché nessuno... Qui si rischia davvero con questo caldo una emergenza igienico sanitaria... Si salva solo chi, soprattutto a Marina, ha il proprio pozzo artesiano a cui attingere acqua...ma decine di migliaia di persone, perlopiù vacanzieri, sono in grossa sofferenza... A questo si aggiunge anche il cattivo funzionamento del locale depuratore (sempre gestito dalla Consac) che, nonostante gli sbandierati interventi di potenziamento - propagandati a più riprese dal sindaco di Ascea, Pietro D'Angiolillo, e mai realizzati - non riesce a fare fronte alle esigenze di smaltimento dei liquami di una popolazione che soprattutto in questo periodo praticamente decuplica". Insomma, un vero incubo, altro che bandiera blu!

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