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Pianura, omicidio avvolto nel mistero

Pianura, omicidio avvolto nel mistero

NAPOLI. Ucciso come un boss, ma non era organico a nessun clan pur avendo amicizie pericolose. Proprio per questo l’omicidio del 25enne Antonio Zarra, di chiaro stampo camorristico, è ancora avvolto nel mistero quanto al movente. Era affascinato dalla malavita ed è stato ammazzato come lo zio omonimo, nel 1994 nell’ambito della faida tra i Lago, i Contino e i Marfella. Ecco perché gli investigatori stanno scandagliando la sua vita privata e hanno acquisito il telefonino per risalire agli ultimi contatti, l’altra notte.

Nel recente passato era stato visto dalle forze dell’ordine in compagnia di pregiudicati vicini ai Calone e ai Legnante, ma non faceva parte di nessuna cosca. Erano le 3 di ieri quando Antonio Zarra, napoletano di via Montagna Spaccata con un solo precedente a carico per droga senza condanne susseguenti, è stato intercettato dai killer mentre guidava una Smart in via Jacopo Carrucci, sempre a Pianura. Probabilmente era solo, ma anche su questo gli investigatori non possono avere certezze. Il numero dei bossoli trovati e sequestrati, 10, farebbe pensare a un accanimento contro il bersaglio, centrato da 7 proiettili alla testa, al volto, al torace e alle gambe.

A dare l’allarme sono stati i sanitari dell’ospedale San Paolo, dove alcuni parenti hanno trasportato il giovane al pronto soccorso. Ma nonostante il disperato intervento dei medici le ferite da arma da fuoco erano troppo gravi per salvare il giovane. A quel punto, dopo la terribile comunicazione ai congiunti accorsi in massa alla struttura sanitaria di Fuorigrotta, si sono susseguiti scene di disperazione, pianti e il clima di angoscia è proseguito tutta la notte. Il magistrato di turno in Procura ha disposto il sequestro della salma, che ora si trova all’obitorio del Policlinico per l’autopsia. Al San Paolo e successivamente sul luogo dell’omicidio sono accorsi i carabinieri della compagnia di Bagnoli, che procedono nelle indagini con i colleghi del Nucleo investigativo del comando provinciale, i militari del Nucleo radiomobile di Napoli e della sezione Rilievi per gli esami di natura scientifica sia all’interno e all’esterno della macchina che nella zona circostante.

Non ci sono dubbi che l’evento sia accaduto in via Jacopo Carrucci, dove i militari dell’Arma hanno sequestrato 10 bossoli calibro 9x21e diverse tracce di sangue. Le Indagini subito partite mirano innanzitutto a chiarire con precisione la dinamica dell’agguato e naturalmente a individuare i responsabili. In zona non ci sono telecamere, per cui presumibilmente le investigazioni saranno lunghe e difficili. Il fatto che i bossoli rimasti a terra siano dello stesso calibro fa pensare all’uso di una sola pistola.

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