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Incendio all’Officina Verde, parte la raccolta fondi per la ripartenza

Incendio all’Officina Verde, parte la raccolta fondi per la ripartenza

NAPOLI. Una raccolta fondi per riparare i danni causati dall’incendio di giovedì pomeriggio e un presidio popolare presso la struttura. Dall’Officina delle Culture Gelsomina Verde di Scampia tentano di reagire all’amarezza dei danni causati dal rogo di giovedì con 3 locali distrutti dalle fiamme. La prima iniziativa messa in campo è l’attivazione di un codice Iban dove poter racimolare una cifra da utilizzare per i lavori di ripristino dei luoghi arsi dal fuoco grazie all’acquisto di materiale.

L’Iban è IT58B0501803403400000000 127360 Intestato a: (R)esistenza - associazione di lotta alla illegalità e alla cultura camorristica Banca Etica - filiale di Napoli Causale: Restart Officina grazie al quale è possibile fare una donazione. Ciro Corona, presidente di (R)esistenza e gli altri attivisti dell’Officina Gelsomina Verde dicono: «Abbiamo bisogna di aiuto concreto: materiale edile ed elettrico, pittura, imbianchini, muratori, elettricisti, ditta di smaltimento rifiuti».

Al contempo, dall’Officina delle Culture Gelsomina Verde annunciano un presidio popolare per giovedì 2 settembre alle ore 16 presso la struttura di via Arcangelo Ghisleri. All’evento pubblico, spiegano dalla cooperativa (R)esistenza, «confluiranno tutte le iniziative spontanee pensate in questi giorni. Associazioni, volontari, cittadini, movimenti si ritroveranno insieme in difesa dell'Officina come simbolo di tutti gli spazi negati, al Centro come in Periferia, a Napoli come in ogni altro territorio del nostro Paese».

Al presidio saranno invitate «istituzioni politiche, militari, religiose affinché l'Officina possa terminare questa triste "guerra di resistenza" agli attacchi Istituzionali, possa essere riconosciuta e supportata dalle stesse e possa dedicarsi di nuovo alla riterritorializzazione del quartiere, alla costruzione di buone prassi sociali, ai percorsi di legalità e di giustizia sociale». La raccomandazione è quella di evitare l’esposizione di vessilli politici e bandiere visto il periodo elettorale e la vicinanza del voto amministrativo di Napoli. Ad andare parzialmente distrutti anche gli ambienti che da tempo ospita le attività del Coordinamento territoriale di Scampia.

«Tra le 15 associazioni che abitano nell’Officina – affermano i referenti del coordinamento – noi siamo tra quelli che hanno subìto dei danni. La nostra sede è completamente da rifare. Vetro divisorio con l’altra parete crollato, pareti tutte anneriti, impianto elettrico saltato e alimenti da buttare». Visto quanto successo, ricordano dallo stesso Coordinamento territoriale di Scampia «al momento il banco alimentare è sospeso. Ma faremo ogni sforzo per tronare presto a ridistribuire i pacchi alimentari».

Intanto resta da rinnovare l'assegnazione all’Officina delle Culture Gelsomina Verde. Il comodato d'uso concesso nel 2012 da Palazzo San Giacomo alla cooperativa (R)esistenza anticamorra è scaduto nel 2018. Gli immobili di via Ghisleri sono di pertinenza della società dei rifiuti Asìa e per permettere la continuazione in modo legittimo delle varie attività va completato il percorso che prevede una permuta con un altro bene comunale e un nuovo accordo contrattuale tra il concessionario e il Comune riconoscendo come bene comune, al pari di altre strutture cittadine, l’edificio di via Arcangelo Ghisleri.

La questione ha portato a una grossa distanza, sempre più ampia, tra chi anima la struttura e l’amministrazione comunale in carica con l’ex assessore al Patrimonio Alessandra Clemente, candidata a sindaco per le comunali, destinataria di invettive da parte del presidente di (R)esistenza Ciro Corona al pari dell’attuale presidente Asìa Maria De Marco. L’Officina delle culture Gelsomina Verde, un tempo deposito di armi dei clan e luogo di consumo di droga, non vuole arrestare il proprio percorso di riscatto, al di là delle polemiche e degli ultimi spiacevoli eventi.

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