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Precipita in montagna davanti agli occhi del fratello: Federico aveva solo 32 anni

Precipita in montagna davanti agli occhi del fratello: Federico aveva solo 32 anni

Treagedia in montagna, Federico ha perso la vita a soli 32 anni dopo essere caduto in un canalone,  sotto gli occhi del fratello.Il dramma si è verificato in Trentino sul gruppo della Presanella nella tarda mattinata di lunedì 30 agosto.Federico Mattiacci era milanese docente di educazione fisica.

La tragedia

La vittima è precipitata in un canalone mentre percorreva la cresta che da Cima Presena porta al Passo dei Segni, ad una quota di circa 2900 metri. Il ragazzo non era solo, con lui vi era il fratello, quando è scivolato e precipitato per più di 100 metri lungo un canale caratterizzato da alcuni salti di roccia. L'allarme è stato lanciato dal familiare, che ha assistito all'incidente e si è dovuto allontanare per trovare campo e chiamare i soccorsi.

I soccorsi sono stati inutili

Purtroppo i soccorritori non hanno potuto fare nulla per il 32enne e il medico ne ha constatato il decesso, avvenuto a causa delle ferite fatali riportate nella caduta. Dopo il nullaosta delle autorità, la salma è stata verricellata a bordo dell'elicottero e trasferita a Vermiglio. Il fratello della vittima, che nel frattempo aveva raggiunto gli impianti di risalita, è stato accompagnato dal passo del Tonale a Vermiglio dagli operatori del Soccorso Alpino.

 

 

 

 

Angelo precipita dall’impalcatura e muore dopo un volo di nove metri: «Aveva 67 anni e lavorava in nero»

 

Un 67enne è deceduto in un cantiere aperto per dei lavori di ristrutturazione in una palazzina in seguito a una caduta di 4 metri. Indagano i carabinieri.

La vittima si chiamava Angelo Giammanco, operaio edile di 67 anni residente a Terrasini, è morto in un cantiere aperto per dei lavori di ristrutturazione in una palazzina di proprietà privata in via Venuti, a Cinisi.

L'uomo è caduto da un'impalcatura di 4 metri. È deceduto sul colpo. Indagano i carabinieri della compagnia di Carini.

 

 

 

"Angelo Giammanco era un lavoratore in nero, dai nostri controlli risulta che non aveva una posizione denunciata presso gli enti bilaterali delle costruzioni dal 2019.

Ma la cosa ancor più grave è che avendo compiuto i 67 anni a luglio scorso, sarebbe stato prossimo alla pensione".

Lo dice Piero Ceraulo, segretario generale della Fillea Cgil Palermo. "Non si può continuare a lavorare in edilizia a 67 anni - prosegue -

Occorre immediatamente una riforma pensionistica che miri a una fuoriuscita anticipata dal mondo del lavoro per gli edili, dopo la legge Fornero, non è stato fatto alcun passo in avanti in merito a questo tema".

 

 

 

Angelo sarebbe stato prossimo alla pensione

Una tragedia sulla quale ora pesa anche la tegola del lavoro in nero così come denunciato da Piero Ceraulo, segretario generale della Fillea Cgil Palermo: "Dai nostri controlli ci risulta che lo stesso Giammanco non aveva
una posizione denunciata ad oggi presso gli enti bilaterali delle costruzioni dal 2019, dunque in nero – spiega il sindacalista – ma la cosa ancora più grave è che avendo compiuto i 67 anni a luglio scorso, sarebbe stato prossimo alla così tanto agognata pensione".

 

 

Non si può continuare a lavorare in edilizia a 67 anni

"Non si può continuare a lavorare in edilizia a 67 anni – prosegue Ceraulo- Occorre immediatamente una riforma pensionistica che miri a una fuoriuscita anticipata dal mondo del lavoro per gli edili, dopo la legge Fornero, non è stato fatto alcun passo in avanti in merito a questo tema". Immediato il cordoglio del sindaco di Cinisi alla famiglia di Angelo Giammanco: "In attesa che le Autorità accertino le modalità con cui si è verificata la tragedia – le parole di Giangiacomo Palazzolo – esprimo il mio sincero dolore per la dipartita ed un forte sentimento di vicinanza alla famiglia".

 

 

 

C’è un indagato per la morte dell’operaio edile

C’è un iscritto nel registro degli indagati della Procura per la morte dell’operaio edile avvenuta a Cinisi.

Si tratta dell’amministratore unico della società affidataria dei lavori nell’immobile in cui stava lavorando la vittima, Angelo Giammanco di 67 anni.

 

 

L’accusa nei suoi confronti è di omicidio colposo

Pare infatti dai primi riscontro che l’impalcatura sulla quale stava lavorando l’operaio non fosse regolare e in totale sicurezza, così come la posizione lavorativa del 67enne che non risulterebbe essere assunto in regola.

La Procura ha disposto inoltre l’esame autoptico sul corpo dell’uomo.

 

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