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03 Aprile 2017 - 14:17
Dda e carabinieri fanno luce sulla morte di una donna e un uomo uccisi a Casandrino e a Villa Literno. È la guerra per le estorsioni e il traffico di droga
NAPOLI. I carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione a 2 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Napoli per omicidi aggravati da finalità mafiose e per detenzione di armi da guerra a carico di 2 elementi di spicco del clan Marrazzo (operante nel controllo di affari illeciti tra Sant’Antimo, Casandrino e comuni limitrofi) e del clan Aversano (operante a Grumo Nevano e comuni limitrofi).
Nel corso di indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea i militari dell’Arma hanno accertato che gli indagati sono a vario titolo responsabili dell’omicidio di Diana Tintore (ritenuta esponente di spicco del clan Ranucci e assassinata a Casandrino nel 1996) e dell’omicidio di Gabriele Spenuso (un esponente di spico del clan Verde perpetrato a Villa Literno nel 2006).
Entrambi i fatti di sangue furono decisi nell’ambito di contrasti tra i clan Marrazzo, Ranucci, Verde e Aversano, che in quei periodi si fronteggiavano per conquistare il predominio sugli affari illeciti, in particolare le estorsioni e il traffico di droga.
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