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05 Settembre 2021 - 07:00
Agguato mascherato da rapina, fari puntati sulle nuove piazze di droga. Gennaro De Stefano ferito per un regolamento di conti legato allo spaccio
NAPOLI. A poche ore dall’agguato che ha visto protagonista, suo malgrado nel ruolo di vittima, Gennaro De Stefano le indagini sembrano già aver imboccato una direzione ben precisa. Il raid, secondo gli investigatori che stanno lavorando al caso, sarebbe maturato nell’ambito degli ultimi contrasti legati al mondo dello spaccio di stupefacenti. Il rischio che sul quartiere di San Pietro a Patierno si allunghi adesso una nuova scia di sangue sembra per il momento scongiurato, ma i detective della polizia di Stato stanno passando al setaccio gli attuali “movimenti” del gruppo Maione, al quale il 28enne ferito sarebbe vicino: una mossa, o uno sgarro, della cosca con base tra il “Perrone” e il “Bronx” potrebbe infatti aver innescato la fibrillazione culminata nell’imboscata della scorsa notte. La rapina mascherata è scattata poco dopo le 22 di giovedì ed è avvenuta in via della Bussola, il cosiddetto “Bronx”, cuore pulsante degli affari criminali di San Pietro a Patierno. La zona vede infatti attualmente la coesistenza dei clan Grimaldi e Maione, ormai da tempo egemoni nel rione. Proprio al secondo gruppo la vittima del ferimento sarebbe molto vicina. Gennaro De Stefano, che “vanta” numerosi precedenti per droga e resistenza a pubblico ufficiale, non ha però alle spalle condanne di natura associativa.
La polizia sta però cercando di fare luce sui suoi rapporti con alcuni presunti esponenti di punta del gruppo capeggiato dal giovane ras Vincenzo Maione, anch’egli vittima di un agguato lo scorso gennaio dal quale è però riuscito a mettersi in salvo. Tornando invece alla dinamica della “rapina”, stando a quanto riferito dalla vittima a entrare in azione sarebbero stati due uomini in sella a uno scooter. La coppia avrebbe preteso la consegna degli oggetti preziosi che il 28enne aveva con sé, ma non appena quest’ultimo ha accennato un tentativo di reazione ecco che sono partite le pistolettate. Centrato da due colpi di pistola agli arti inferiori, De Stefano è stato subito accompagnato da alcuni conoscenti al pronto soccorso del Cto. Ricevute le medicazioni del caso, il pregiudicato resta per il momento sotto osservazione ma le sue condizioni di salute non vengono ritenute preoccupanti dai sanitari che l’hanno in cura. La strada in cui si è consumato l’agguato non sarebbe infine coperta da telecamere di videosorveglianza, circostanza che potrebbe complicare non poco il lavoro degli investigatori.
La polizia è comunque quasi certa che dietro il raid possa celarsi un regolamento di conti scaturito con tutta probabilità nel sottobosco dello spaccio di droga: attività alla quale lo stesso De Stefano, anche di recente, ha dimostrato di dedicarsi con assiduità. Il ferimento del 28enne è purtroppo solo l’ultimo di una lunga serie di fatti di sangue, il più grave dei quali risale allo scorso 6 novembre, quando a perdere la vita è stato il rampollo del clan Grimaldi Benvenuto Gallo. Nipote di secondo grado del boss soprannominato “Bombolone”, il cui delitto non è stato ad oggi ancora risolto.
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