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07 Settembre 2021 - 07:00
Il cerchio delle indagini non è chiuso, è ancora caccia ai suoi due complici. Colpo di scena in convalida, lo specialista dello spaccio va ai domiciliari
NAPOLI. La sua permanenza dietro le sbarre è durata appena pochi giorni. Giusto il tempo che venisse celebrata l’udienza di convalida. Ad assicurarne la permanenza in carcere non sono bastate le numerose dosi di stupefacenti trovate nella sua disponibilità e neppure l’importante curriculum criminale alle spalle: Roberto Bile, presunto capopiazza ritenuto dagli inquirenti vicino al clan Notturno di Scampia, già ieri ha così ottenuto gli arresti domiciliari nel vicino comune di Marano. Un colpo di scena che finisce per demolire le aspettative della Procura, che aveva invece invocato la custodia in carcere.
La cattura di Bile risale a venerdì mattina, quando gli agenti dell’Ufficio prevenzione generale, durante il servizio di controllo del territorio, nel transitare in via Giuseppe Fava, nei pressi del lotto Sc3, hanno notato una persona che, dopo aver prelevato qualcosa da una fioriera, la stava consegnando a due uomini in cambio di denaro. Lo scambio non è passato inosservato agli occhi degli agenti, che subito hanno deciso di approfondire la faccenda. I poliziotti, con il supporto di una volante del commissariato Secondigliano, hanno raggiunto e bloccato i tre rinvenendo nelle tasche dello spacciatore 175 euro mentre nella fioriera hanno trovato cinque stecche di hashish del peso di circa 15 grammi e due bustine condue grammi circa di marijuana; inoltre, gli acquirenti sono stati trovati in possesso di una bustina di marijuana e di una stecca di hashish. Roberto Bile, 37enne pregiudicato dello Chalet Bakù, è stato così arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti, mentre gli acquirenti sono stati sanzionati amministrativamente per detenzione di sostanza stupefacente per uso personale. Il suo status di detenuto è però durato davvero poco.
Ieri mattina, infatti, il gip, accogliendo le argomentazioni difensive dell’avvocato di Bile, l’esperto penalista Dario Carmine Procentese, ha deciso di concedere all’indagato il beneficio degli arresti domiciliari dopo aver riqualificato la contestazione nella più lieve fattispecie prevista dal cosiddetto “comma 4”. Il colpo di scena è arrivato nonostante quello di Bile fosse da tempo un volto più che noto agli archivi delle forze dell’ordine. Il 37enne di Scampia è infatti più volte finito in manette e quasi sempre per reati legati allo smercio di droga. Di lui si è scritto l’ultima volta nel marzo del 2017, quando venne catturato insieme ad altri due complici. In carcere erani infatti finiti Roberto Bile, che secondo l’informativa dei militari era all’epoca uno dei reggenti dello chalet Bakù. Era lui che ai domiciliari spacciava droga agli acquirenti di turno. A cedergliela era Ernesto Crimaldi, mentre il “contabile” del gruppo era diventato Leopoldo Marino, entrambi finiti in galera con Bile. A tal proposito emerge un ulteriore dettaglio anche in merito all’ultimo arresto. All’arrivo della polizia il capopiazza si sarebbe trovato in compagnia di altri due complici, i quali sono però riusciti a dileguarsi prima di finire in manette. L’indagine è dunque ancora aperta
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