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Il rione Sanità è una polveriera, scontro aperto tra tre paranze

Il rione Sanità è una polveriera, scontro aperto tra tre paranze

Nella mini-faida ancora in corso coinvolto anche un gruppo del Mercato.Giovanissimi e dal grilletto facile, la polizia ha delineato i primi identikit

NAPOLI. La guerra tra babygang della Sanità e la presunta tentata rapina al 17enne di Pagani. Vicende che si intersecano e sulle quali stanno indagando i poliziotti del commissariato San Carlo Arena con i colleghi della Squadra mobile della questura. Investigatori esperti che sono arrivati alle prime conclusioni: il ferimento di Vecchione e Testa, i due amici vittima di un agguato a colpi di pistola lo scorso 23 agosto, rientrerebbe nei “botta e risposta” tra almeno tra tre gruppi di giovani del centro storico di Napoli, uno dei quali con base al Mercato. Invece gli spari contro il minorenne della provincia di Salerno di domenica scorsa sarebbero un caso a parte. Tra l’altro, ma per ora si tratta soltanto di un’ipotesi, il pistolero avrebbe sparato i colpi in un luogo diverso dai vicoli che diedero i natali a Totò. Resta da capire cosa ci facesse il minorenne all’alba nel capoluogo campano, lontano dalla cittadina in cui è nato e abita. E’ incensurato e in quanto tale viene ritenuto potenzialmente credibile quando racconta di essere stato vittima di una rapina. Lui avrebbe reagito, avendo la peggio.

Trafitto da un proiettile alla gamba, è finito sotto i ferri dei medici del Cardarelli. Alla fine il ragazzino è riuscito a cavarsela con una prognosi inferiore al mese, ma i contorni della vicenda restano tutti da chiarire. La vittima ha riferito di essere stata ferita nel rione Sanità ma non ha saputo precisare la strada, tant’è che per le forze dell’ordine è stato impossibile eseguire sopralluoghi o rilievi. Lo zio è arrivato in piena notte da Pagani, intorno alle 5,30, per soccorrerlo e portarlo con l’auto all’ospedale. Il proiettile ha sfiorato la tibia ed è subit fuoriuscito. Venti giorni di prognosi disposti dai sanitari del Cardarelli. Nella notte a cavallo tra il 22 e il 23 agosto ad avere la peggio erano stati altri due giovanissimi: Ciro Vecchione e Antonio Testa, entrambi 18enni e anch’essi incensurati. Il primo è stato centrato da un proiettile all’emitorace che è uscito dal braccio; l’altro alla nuca, ma di striscio.

Un centimetro e per entrambi ci sarebbe stata la morte; per fortuna le loro condizioni sono migliorate e sono stati dimessi dall’ospedale. Proprio per il tipo di dinamica emerso gli investigatori della polizia che stanno indagando ritengono che l’obiettivo dei sicari, ben quattro su due scooter, fosse quello di uccidere. Erano le 2,40 quand’è scattato l’allarme in via Arena alla Sanità, angolo via Sanità. Qualcuno ha telefonato al 113 sostenendo che c’era stata una sparatoria con persone a terra. Le volanti dell’Upg sono subito accorse, ma nel frattempo familiari e conoscenti dei ragazzi avevano caricato i feriti in macchina per trasportarli a tutto gas all’ospedale dei Pellegrini. Poche settimane prima erano stati invece feriti a colpi di pistola altri due ragazzini, uno dei quali strettamente imparentato con il boss detenuto Nicola Rullo. Per cui la pista maggiormente battuta conduce a uno scontro tra giovanissimi, prima a mazzate e poi a pistolettate.

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