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Barra, Far West per un debito: in manette Salvatore Cuccaro

Barra, Far West per un debito: in manette Salvatore Cuccaro

Panico in via Mastellone: prima aggredisce il congiunto, poi minaccia la moglie.Irruzione armata in casa del parente, nei guai il cugino dei boss detenuti

NAPOLI. Pronto tutto pur di riuscire a riscuotere il denaro che il parente indebitato gli doveva. Anche a impugnare una pistola e a piombare in casa della moglie seminando il panico. La strategia messa in atto da Salvatore Cuccaro, 53enne esponente della famigerata famiglia di mala di Napoli Est, si è però ben presto rivelato fallimentare e alla fine per lui sono scattate le manette. La vicenda che l’ha portato dietro le sbarre si è consumata martedì mattina, quando i poliziotti della sezione Volanti del commissariato San Giovanni-Barra, durante il servizio di controllo del territorio, su disposizione della centrale operativa sono intervenuti in un’abitazione di via Mastellone per la segnalazione di un uomo armato di pistola. I poliziotti, giunti sul posto, sono stati avvicinati da una donna la quale ha raccontato che, poco prima, suo marito le aveva telefonato dicendole di essere stato aggredito da un parente per futili motivi mentre era a bordo del suo scooter in corso Bruno Buozzi. I

noltre, la moglie della vittima ha anche raccontato che, successivamente, l’aggressore era entrato in casa in cerca del coniuge brandendo una pistola ma, non trovandolo, si era allontanato senza comunque farle del male. A quel punto sono scattate le ricerche del malvivente e l’indagine è subito andata a buon fine. Gli operatori, poco dopo, in piazza Egidio Velotti hanno infatti rintracciato Salvatore Cuccaro, 53enne napoletano con diversi precedenti di polizia alle spalle, e lo hanno arrestato per violazione di domicilio e denunciato per danneggiamento, lesioni personali e porto abusivo di arma comune da sparo. Salvatore Cuccaro non ha alla spalle precedenti di natura associativa, è però piuttosto noto negli ambienti criminali di Napoli Est, oltre che per il suo “curriculum”, anche per e parentele scomode: è infatti il cugino dei boss Cuccaro, da tempo detenuti.

Nonostante i numerosi contraccolpi giudiziari subiti negli anni, quello dei “cuccarielli” rimane ancora oggi uno dei gruppi più potenti e temibili della periferia est di Napoli. Da tempo immemore, infatti, il cartello Aprea-AndolfiCuccaro ha fatto di Barra il proprio quartier generale ed è qui che coltiva i propri affari criminali, su tutti quello dello smercio di stupefacenti. Pochi mesi fa alcuni rampolli del clan finirono in manette con l’accusa di aver sparato all’impazzata in via Serino con l’obiettivo di uccidere il pusher Salvatore Borriello: ad avere la peggio fu però un’innocente, che in quel momento stava passeggiando con il proprio fidanzato. Le attività investigative avevano poi dimostrato come il clan Aprea, insediato nella storica roccaforte di Sirena, sia tutt’ora operativo e dotato di una consistente disponibilità di armi che ne conferma la pericolosità, rafforzata, dall’alleanza con le altre potenti famiglie di camorra, ovvero con la mala del confinante quartiere Ponticelli, in particolare con l’agguerrito cartello De Luca Bossa-Minichini, ormai egemone in zona, tra l’altro da tempo impelagato in una spietata guerra con i rivali del clan De Micco-De Martino.

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