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15 Settembre 2021 - 07:00
Indagato per due fughe all’alt, insulta il pentito del clan prima di consegnarsi. Ordine di custodia in comunità, il figlio del boss di Bagnoli si costituisce
NAPOLI. Negli ultimi mesi la sua presenza nel quartiere era diventata tanto ingombrante quanto scomoda. Massimiliano Giuseppe Junior Esposito, figlio neo 18enne del capoclan detenuto Massimiliano “’o scognato”, a bordo della sua moto e scortato da alcuni fedelissimi aveva preso la pessima “abitudine” di pattugliare le strade di Bagnoli e Fuorigrotta, facendosi notare con corse ad alta velocità e rocambolesche impennate: il tutto veniva poi dato in pasto ai social, dove il giovane aspirante malvivente vanta migliaia di follower.
Ma quella spavalderia non è passata inosservata né agli occhi dei residenti né delle forze dell’ordine. Tra gennaio e fine agosto, infatti, il rampollo si è reso protagonisti di due tentativi di fuga, con tanto di possesso di arma da fuoco, e alla fine la magistratura ha deciso di presentargli il conto. Ricercato da fine agosto sulla scorta di un ordine di cattura emesso dal tribunale per i Minorenni, Esposito Junior lunedì pomeriggio ha deciso di consegnarsi, presentandosi al commissariato San Paolo. Anche il suo ingresso negli uffici di polizia di piazzale Tecchio è stato comunque in linea con il personaggio che il rampollo ha costruito di sé negli ultimi mesi. Prima di entrare, infatti, il 18enne si è voltato verso il suo accompagnatore e a favore di smartphone ha mostrato il dito medio.
Lo scatto è stato poi pubblicato sul profilo TikTok di Esposito, con tanto di commento al vetriolo: “Alla faccia tua”. Un messaggio che inquirenti e investigatori ritengono sia stato rivolto a Yuseff Aboumouslim, fedelissimo del clan Esposito, oltre che parente acquisito, che da qualche mese ha deciso di passare nelle fila dei collaboratori di giustizia. Tornando invece a Massimiliano Giuseppe Junior, il giovane si trova adesso in una comunità dei Monti Lattari, in attesa che i procedimenti a suo carico facciano il proprio corso.
Sulla sua testa pendono infatti due diverse accuse. La prima, relativa al rocambolesco tentativo di fuga di cui si rese protagonista nel gennaio scorso - quando era ancora minorenne - tra le vie di Fuorigrotta. In quel frangente la polizia riuscì a fermare, all’altezza del McDonald’s di via Marino, alcuni amici che si trovavano in sua compagnia e a sequestrare una pistola Beretta. Il rampollo, riconosciuto dagli agenti, venne rintracciato dopo poco, rimanendo poi indagato a piede libero. Il 18enne di via Di Niso non è comunque riuscito a lungo a tenersi lontano dai guai, anzi. A luglio Esposito è stato intercettato da una pattuglia mentre percorreva in scooter via Campegna: l’inseguimento fu a dir poco spericolato e il rampollo alla fine è riuscito a dileguarsi. In breve tempo gli agenti hanno però recuperato il due ruote, trovando nel vano sottosella una pistola vera e pronta all’uso. Rintracciato dopo poco, il 18enne ha così rimediato la seconda denuncia. A fine agosto è poi arrivata la prima svolta giudiziaria con l’ordine di custodia in comunità disposto dal tribunale minorile. Dopo due settimane da uccel di bosco, alla fine Esposito ha deciso di costituirsi.
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