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15 Settembre 2021 - 16:15
«I candidati si impegnino pubblicamente contro l'autonomia differenziata». Così Alessandra Clemente, candidata sindaco di Napoli con il sostegno di due liste civiche e Potere al Popolo.
«L'autonomia differenziata - spiega Clemente - nasce dalla modifica del Titolo V della Costituzione, e nella sua impostazione tende a formalizzare una Nazione a due velocità, in contrasto con l'articolo 3 e 5 della Costituzione Italiana. Tre Regioni, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, hanno chiesto di appropriarsi, sottraendole allo Stato, di 23 materie, tra cui la sanità, l'istruzione, i trasporti, i beni culturali e di trattenere una quota del prodotto sul proprio territorio. Insomma, si tratta di federalismo fiscale. Questo farà sì che le regioni povere, prive di industrie, rimarranno sempre più povere e quelle ricche si arricchiranno sempre di più. Tutto ciò aumenterà il divario tra Nord e Sud ancora una volta a discapito del Sud».
Secondo Clemente «purtroppo questa non è l'impostazione della sola Lega, storicamente a difesa dei soli interessi settentrionali, ma anche del Pd, tanto è vero che la prima bozza in discussione al Parlamento è stata redatta da Francesco Boccia. Di male in peggio: oggi che il Ministero degli Affari regionali è presieduto da Mariastella Gelmini, sono scomparsi anche i cosiddetti Lep, ossia quel minimo di perequazione che, seppur non soddisfacente, rappresentava una piccola boccata di ossigeno per le regioni più arretrate. In questi anni - ricorda Clemente - siamo stati gli unici a Napoli a schierarci apertamente contro l'autonomia differenziata. Un esempio su tutti la battaglia contro il debito ingiusto. Quale sarà la ricaduta sulla nostra città? Cosa ne pensano i candidati a sindaco in particolare Catello Maresca appoggiato dalle destre e dalla Lega e il candidato Gaetano Manfredi del Pd? Si esprimano sull'autonomia differenziata, ne va del futuro della nostra città e dei servizi che essa potrà o non potrà più offrire ai cittadini».
Clemente conclude chiedendo «agli altri candidati di sottoscrivere un documento per dire “no" all'autonomia differenziata, inoltrare immediatamente al Governo la richiesta di bloccare la procedura per l'autonomia differenziata e al Parlamento l'obbligo di introduzione dei Lep e della perequazione integrale al 100% dal 1° gennaio 2022 e di rivedere le quote di assegnazione del Pnrr in senso migliorativo per il Sud».
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