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22 Settembre 2021 - 16:47
Una ragazza di 17 anni grazie a una bufala, è riuscita a denunciare anni di violenze sessuali subite recandosi in una farmacia chiedendo di acquistare la "mascherina 1522".
"In farmacia chiedi la mascherina 1522": questo lo slogan che gira in rete, rivolto alle donne vittime di abusi.
Si fa riferimento a una presunta frase in codice che sarebbe stata adottata sulla base di un accordo tra Federfarma e associazioni antiviolenza. In realtà "l'accordo" è stato smentito, ma in rete ne è rimasta traccia.
«Vorrei la mascherina 1522»
E sarebbero queste, stando a quanto riporta La Nuova Sardegna, le parole pronunciate da una sedicenne in una farmacia di Oristano. Chiedeva aiuto. Perché quel tipo di mascherina non esiste.
Ma il 1522 è il numero al quale le donne possono rivolgersi per chiedere aiuto. E la titolare ha capito. Tutto e subito. Ciò che emerso dopo, quando è stata chiamata la polizia, è una storia terribile.
La ragazzina era stata affidata dalla madre in difficoltà a una famiglia di amici. O così pensava. L'uomo di casa, un sessantenne, dal 2016, quando la bambina aveva 12 anni, ha abusato di lei.
Continue violenze sessuali, in un inferno durato quattro anni. Poi la ragazzina ha trovato la forza e ha raccontato tutto. Sono partiti gli accertamenti e le indagini.
Ora l'orco è stato arrestato dalla squadra Mobile della questura di Oristano, su disposizione della Procura.
La ragazzina si è presentata insieme a un’amica in una farmacia
Emergono nuovi dettagli sulla terribile vicenda di cui è stata protagonista una ragazzina a Oristano. La 17enne per 5 anni è stata abusata da un amico di famiglia, un 60enne che è stato arrestato dalla Squadra mobile.
La giovane, insieme a un’amica, si è presentata in una farmacia della città: “Vorrei una mascherina 1522”, ha detto alla farmacista che ha capito al volo quella frase in codice creata proprio per chiedere aiuto in caso di violenza.
La dottoressa ha accolto le due amiche nel retro del negozio e si è fatta raccontare tutto quello che accadeva.
La minore ha spiegato che da quando aveva 12 anni subiva violenze sessuali e anche minacce nel caso in cui avesse deciso di rivelare quell’inferno a qualcuno.
La polizia, avvisata dalla farmacista, ha avviato un’indagine che si è conclusa con le manette ai polsi dell’orco.
Come spiega Ilcorriere della sera, non è stata un’indagine facile, come conferma il dirigente della Squadra Mobile di Oristano, Samuele Cabizzosu: «Abbiamo ascoltato la vittima degli abusi, alla presenza di uno psicologo: lei all’inizio era reticente, non voleva che denunciassimo. Evidentemente aveva parlato con l’amica perché aveva bisogno prima di tutto di sfogarsi con qualcuno».
Ma l’indagine è proseguita, mettendo sotto stretto controllo il sospettato. «Questi deve essere venuto a conoscenza dei controlli a suo carico e altrettanto la moglie, che gli ha chiesto conto del suo comportamento».
Il «codice 1522» (che corrisponde al numero telefonico antiviolenza) è una campagna messa a punto durante i mesi della pandemia, quando si temeva che i prolungati periodi di lockdown avrebbero aumentato i rischi di violenze tra le mura domestiche. Protocollo a cui aveva aderito l’ordine dei farmacisti e che si era concretizzato con una campagna di sensibilizzazione con lo slogan «Chiedi la mascherina 1522».
Cooperativa Sociale Eco e Napoli Femminile unite contro la violenza domestica. In tempi di Covid le violenze entro le quattro mura si sono quadruplicate e spesso le donne non riescono a difendersi nemmeno denunciando la brutalità in corso. Il messaggio arriva dal Canada e, come un tam tam, si sta diffondendo anche in Italia ed è nata una sinergia tra la principale realtà sportiva di calcio femminile in Campania e la coop sociale che da sempre pone la sua attenzione sul mondo dei bambini e sulla condizione della donna oggi.
Il risultato è un video diffuso online diventato virale. Grazie alla Canadian Women's Foundation è nato infatti un segnale universale per comunicare che è in atto una violenza domestica. Si sta diffondendo nel mondo: si tratta di un gesto semplice per richiamare l'attenzione in una situazione di pericolo in casa. #SignalForHelp è l'hashtag che contrassegna il simbolo Internazionale per evidenziare la situazione di pericolo. Quando si vede una donna che alza la mano e con il pollice tocca il palmo e le quattro dita si chiudono, come se fosse un saluto, significa che è in pericolo.
La campagna è nata in Nordamerica. In quella occasione una ragazza, picchiata dal suo compagno, per mettere fine alle botte, ha usato lo stratagemma di una telefonata per ordinare la pizza, solo che invece che chiamare la pizzeria da asporto dietro l'angolo, ha chiamato la centrale operativa della polizia locale. Gli agenti capendo immediatamente il dramma che era in corso, hanno inviato in loco una pattuglia salvando probabilmente la vita alla giovane. "Se vedi qualcuno rivolgerti questo strano saluto, chiama subito il 1522" il claim della campagna.
Per il Napoli Femminile hanno preso parte alla campagna il terzino Elisabetta Oliverio e il centravanti Isotta Nocchi: “Oggi che i femminicidi sono aumentati in maniera esponenziale è fondamentale denunciare le violenze che avvengono quotidianamente ed è importante farlo in modo “moderno” - affermano le due calciatrici azzurre -. Attraverso i social il messaggio arriva in maniera immediata ed alcune situazioni scabrose potrebbero essere evitate”.
"Fra gli effetti della pandemia sulle donne - spiega la promotrice dell'iniziativa in Campania, Sofia Flauto, animatrice del video assieme a Marina Vacca - c’è l’escalation della violenza domestica. La pandemia peggiora la situazione perché accentua le tensioni familiari e quelle che esplodono a seguito della convivenza forzata".
I dati disponibili a oggi, dice il dossier, già suggeriscono che dallo scoppio della pandemia da Covid-19 la violenza contro donne e ragazze, specialmente la violenza domestica, si sia intensificata in diversi paesi. Nei primi dieci mesi dell'anno le chiamate al numero verde 1522, il centralino del Dipartimento Pari opportunità sono aumentate superando in 10 mesi i livelli degli anni precedenti. Il periodo peggiore è stato proprio il lockdown: tra marzo e maggio sono più che raddoppiate le richieste (+119%) rispetto allo stesso periodo del 2019. Triplicate quelle via chat, così come le chiamate arrivate di notte o di mattina molto presto.
Signal for Help è stato lanciato in risposta al Covid ed è ora condiviso da diverse organizzazioni in tutto il mondo. E' progettato come un movimento da fare con una mano, durante una videochiamata, per comunicare in silenzio che si ha bisogno di aiuto.
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