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L'arcivescovo di Napoli: solo Samuele oggi avrebbe diritto di parola

L'arcivescovo di Napoli: solo Samuele oggi avrebbe diritto di parola

«Quanto inutili le nostre parole, i nostri pensieri, i nostri interrogativi in questo giorno di dolore, quanto infinitamente limitati i nostri ragionamenti in una tragedia che non ha confini. Forse solo tu, Samuele, oggi avresti diritto di parola, solo tu saresti in grado di restituirci una dimensione che sappia di verità». Sono le parole dell'arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, che oggi nella chiesa di Santa Maria degli Angeli alle Croci ha celebrato i funerali di Samuele Gargiulo, il bimbo di 4 anni morto dopo essere caduto dal balcone della sua abitazione in via Foria, nel centro di Napoli.

«Tu - ha aggiunto don Mimmo Battaglia rivolgendosi idealmente a Samuele - unico potenziale portatore d'amore in un giorno nel quale dentro di noi è più forte un sentimento di maggiore solitudine, di smarrimento, un'emozione di rabbia e forse volontà di non perdono. Ma tu continui a dire da lassù ti voglio bene. Lo dici ai tuoi cari, alle persone del tuo quartiere, alla tua squadra del cuore, il Napoli. E dici ancora ti voglio bene a chi non ha saputo cogliere il dono della vita che era e continua ad essere in te. E alla vita noi vogliamo affidarti. Alla vita che sboccia intorno a noi, la vita dai colori cangianti della rosa. Una rosa che da bocciolo sboccia e regala, dona, infinite sfumature mantenendo nei colori, l'intensità dell'amore. Continua a guardarci da lassù, entra nei nostri cuori e nelle nostre fredde case, Samuele. Noi continueremo di te il ricordo della tenerezza come di un bimbo che non proverà più male ma che guardando la terra, donerà ancora il profumo di lui, come in una rosa» ha concluso l'arcivescovo di Napoli.

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