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Napoli alle urne, lotta all’antensionismo

Napoli alle urne, lotta all’antensionismo

NAPOLI. Una poltrona per sette, come il numero dei candidati a sindaco. A questi vanno aggiunti circa 1.200 candidati al consiglio comunale. E ancora ci sono 49 candidati alla presidenza delle dieci Municipalità e una cifra che si aggira attorno ai 5mila candidati a consigliere dei dieci parlamentini. Un totale di circa 6mila candidati per 450 seggi in totale da assegnare. Praticamente ci si aggira attorno ad un rapporto di un candidato ogni 13 elettori. Insomma: c’è il rischio che alcuni candidati non riescano ad ottenere i voti neanche dei loro condomini perché ci sono buone possibilità che nello stesso palazzo ci sia un rivale elettorale. Eppure, nonostante questa grande partecipazione per entrare nell’agone politico, il rischio astensionismo è altissimo. Nel 2016, alle ultime elezioni comunali, andò a votare soltanto il 54% degli aventi diritto.

L’anno scorso alle regionali è andata ancora peggio: meno della metà dei napoletani è andata alle urne, il 43,89%. I candidati si stanno sforzando in queste ultime ore con i loro appelli al voto, cercando di recuperare preferenze tra le tante persone che negli ultimi anni non si sono recate ai seggi. Gli appelli al voto si sono registrati fino a ieri. Da oggi vige il silenzio elettorale, poi domani non parleranno più i candidati ma i cittadini che decideranno chi sarà il prossimo sindaco di Napoli, chi saranno i quaranta consiglieri comunali, i dieci presidenti di Municipalità e i quattrocento consiglieri nei parlamentini. Il ruolo più ambito e quello attorno al quale c’è maggiore interesse, ovviamente, è quello di sindaco di Napoli.

Sette i candidati sindaci, si diceva. La capitale del Sud è l’unica tra le grandi città al voto in cui Partito democratico e Movimento 5 Stelle hanno raggiunto l’accordo per sostenere un candidato unitario:  Gaetano Manfredi. L’ex rettore della Federico II e ministro dell’Università viene sostenuto da tredici liste. Oltre ai giallorossi, a sostegno di Manfredi ci sono la sinistra (Articolo 1, Sinistra italiana, socialisti e il mondo di Sergio D’Angelo uniti nella lista “Napoli solidale), le liste ispirate dal governatore Vincenzo De Luca (Napoli libera e Noi campani per la Città a cui hanno lavorato Clemente Mastella e David Lebro), Europa Verde ed una larga area centrista (Centro democratico, Moderati, Repubblicani democratici, Adesso Napoli, Per le persone e la comunità).

Tra le liste anche la compagine Azzurri per Napoli ispirata dall’ex capogruppo di Forza Italia Stanislao Lanzotti e nella cui lista ci sono anche esponenti di Italia Viva. Il centrodestra, invece, si è schierato con Catello Maresca. Presentatosi come candidato civico, il pm in aspettativa ha poi trovato l’intesa con i partiti anche se non sono mancati gli scontri. Tanto che le divisioni sulle Municipalità hanno portato ad alcuni problemi nella presentazione delle liste. Così sono state escluse, nonostante i ricorsi al Tar e Consiglio di Stato, le due liste legate al candidato sindaco “Maresca sindaco” e “Catello Maresca”, la lista della Lega “Prima Napoli” e Movimento quattro zampe - partito animalista.

A sostegno di Maresca restano Forza Italia, Fratelli d’Italia, Cambiamo, Napoli capitale, Noi con l’Italia - Rinascimento partenopeo, Partito liberale europeo e le civiche Essere Napoli e Orgoglio napoletano. Sul fronte della sinistra, però, non c’è soltanto Gaetano Manfredi. È sceso in campo, in solitaria, anche l’ex sindaco e governatore Antonio Bassolino che si presenta come candidato civico-politico. Cinque le liste che lo sostengono. Tra queste ci sono anche quella del movimento Azione di Carlo Calenda e del partito Gay. È candidata alla carica di primo cittadino anche Alessandra Clemente.

L’ex assessore della giunta di Luigi de Magistris tenta la corsa alla guida di Palazzo San Giacomo con tre liste: Alessandra Clemente sindaco, Napoli 2030 e Potere al Popolo. Tre, invece, gli outsider. sostenuti soltanto da una lista. Il consigliere comunale uscente Matteo Brambilla ha lasciato il Movimento 5 Stelle in disaccordo con l’alleanza che i grillini hanno realizzato col Pd ed ha creato la lista “Napoli in movimento”. Corre come candidata a sindaco anche Rossella Solombrino candidata dal Movimento equità territoriale 24 agosto, movimento meridionalista ispirato dallo scrittore Pino Aprile. Anche Giovanni Moscarella si è candidato a sindaco con la sua lista 3V che esprime posizioni no-green pass.

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