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04 Ottobre 2021 - 15:33
NAPOLI. Lo chiamano “ponte dei suicidi”, un nome che fa venire la pelle d’oca solo a sentirlo. Il ponte di via Nuova San Rocco è un antico viadotto in pietra che collega il quartiere di Chiaiano con Capodimonte, passato agli “onori” della cronaca per essere lo scenario di un alto numero di suicidi. Per sensibilizzare l’opinione pubblica, oggi alle 16,30, l’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia sarà prima alla Parrocchia San Rocco a Capodimonte e poi si dirigerà sul ponte per un momento di preghiera. Nella giornata di domani, ci sarà una fiaccolata lungo tutto il ponte, alle ore 18,30.
Pochi giorni fa si è consumata l’ennesima tragedia: un uomo si è gettato nel vallone sottostante il ponte, morendo sul colpo sotto gli occhi di residenti e di studenti. Qualche settimana fa, nello stesso punto, una giovane studentessa universitaria di appena vent’anni, dopo aver parcheggiato il suo scooter sul ponte si è gettata nel vuoto. Purtroppo, i tentativi di rianimazione da parte dei soccorritori sono stati inutili. Capita, di raro, che la tragedia sia solo una possibilità sfiorata. Il 29 settembre un ragazzo, afflitto da gravi problemi di depressione, stava per togliersi la vita se non ci fosse stato l’intervento tempestivo dei passanti. Nell’ultimo mese, il ponte è stato il palcoscenico di quattro suicidi ed un tentativo sventato.
«Questa carneficina è sulla coscienza del Comune di Napoli. Sono più di 20 anni che si segnalano le problematiche del ponte dal punto di vista strutturale e di come sia diventato trampolino di lancio per suicidi. Ma ad oggi nulla è cambiato» sottolinea Marco Calafiore (nel riquadro), una voce del quartiere impegnata nel contrastare casi come quelli appena descritti. I residenti della zona sono disperati e non ne possono più di vedere le persone morire sotto i propri occhi: «Alcune persone assistono ai suicidi e non riescono più a dormire la notte. Diversi ragazzi per questa ragione si sono rivolti agli psicologi» continua Calafiore.
Residenti, cittadini, turisti e studenti. Il ponte è punto di passaggio per molti, però presenta delle balaustre facilmente scavalcabili che permettono a chiunque di arrampicarsi, anche agli aspiranti suicidi. Le perplessità di Marco Calafiore continuano: «Il ponte della Sanità, di via Domenico Fontana e del Virgiliano presentavano gli stessi problemi e sono stati messi in sicurezza. Cosa serve alla magistratura per indagare sui ritardi e perché i responsabili non fanno nulla per cambiare la situazione?».
Anche Maria Avolio, operatrice parrocchiale, vuole cambiare le cose: «Venerdì scorso mi sono presentata sul ponte per discutere con tutti gli interessati per trovare una soluzione. Pensavo di essere sola, invece c’erano circa 60 persone. In seguito, ho avuto anche input positivi dagli utenti dei social. Grazie al parroco don Francesco Vitale avremo l’intervento dell’arcivescovo Battaglia». Ottenuto l’ok da parte della Prefettura, la fiaccolata di presidio, per cui è stata limitata la viabilità ai veicoli, avrà un messaggio specifico: «Chiediamo di non assistere più a scene del genere». conclude Maria Avolio.
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