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Il Guardiano-Rettore: «Il Santuario di Madonna della Libera non chiude, ma pregate per le vocazioni»

Il Guardiano-Rettore: «Il Santuario di Madonna della Libera non chiude, ma pregate per le vocazioni»

A Castellammare di Stabia circola voce che i Francescani andranno via dall'amata chiesa con il bellissimo affresco del 1500. Ecco la verità: mancano vocazioni

CASTELLAMMARE DI STABIA. Sono solo tre i francescani nella grande struttura del santuario della Madonna della Libera, a Castellammare di Stabia. Un luogo che è nel cuore degli stabiesi, che amano i fraticelli di del Santo d’Assisi, patrono d’Italia. Ora quei tre uomini vestiti con il saio di Francesco potrebbero dover sloggiare dalla grande struttura che il Generale dell’Ordine ha deciso di dover dare in comodato d’uso. «Ma la chiesa non chiuderà, il Santuario continuerà a restare aperto e ci sarà sempre uno di noi qui a celebrare messa» assicura il Guardiano e Rettore, padre Vincenzo Ronga (nella foto), che è molto seguito da uno stuolo di fedeli da lui guidati nella preghiera e nella vita. «Qui, purtroppo - spiega padre Vincenzo - lo stabile è grande e si pensa di darle in comodato d’uso. Siamo in pochi e il convento, qualora dovessimo rimanere in due, non ha più ragione di esistere, perché non ci sarebbe più la “fraternità”». Dunque, il rischio si corre: i frati dell’ordine di Assisi potrebbero essere spostati a Sant’Agnello, in Penisola Sorrentina. «Il Generale, che rappresenta il nostro Francesco sulla Terra a livello mondiale e gestisce tutti i conventi del mondo dalla Curia sta a Roma, ci ha chiesto di chiudere - spiega il GuardianoRettore di Madonna della Libera - Putroppo tutti i Passionisti e i Fratelli Minori stanno chiudendo. è un triste momento per le vocazioni, sta avvenendo in tutto il mondo». «Mancano le vocazioni perché la gente non prega - aggiunge il frate Guardiano - Qui la preghiera c’è. E questa rimane per fortuna ancora un’ipotesi, però se ne parla da 7 anni. Però, io mi fido di Gesù e della Madonna. Il Signore agisce. Ma i diocesani sono proprio a zero». E, dunque, al santuario della Madonna della Libera, Padre Vincenzo Ronga, con Padre Francesco e Fra’ Francesco hanno intensificato la preghiera. Mentre, alcuni stabiesi hanno avviato una petizione per scongiurare la “partenza” dei frati dal santuario che sorge sulla collina “San Cataldo” e le cui origini risalgono al 1580. Da qui si gode di un panorama sul golfo spettacolare, tale da renderlo luogo privilegiato per celebrare i matrimoni, sia per la bellezza del piccolo e suggestivo tempio in cui si venera la Vergine con il bambino tra le braccia e i santi Giovanni Evangelista e San Cataldo ai suoi lati (dipinto dei Benedettini nel X secolo), sia per il ricordo dei frati santi che si sono succeduti nei passati decenni e tra tutti l’indimenticato e amatissimo Padre Paolino. 

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