Tutte le novità
21 Ottobre 2021 - 08:00
Blitz nel bunker del clan Aprea, azzerata paranza di giovani pusher: sequestrato quasi un chilo di marijuana
NAPOLI. Spaccio no stop nella storica roccaforte del gruppo Aprea, la polizia entra in azione e in un colpo solo finiscono in manette cinque giovanissimi specialisti. A mettere a segno il blitz sono stati gli agenti del commissariato San Giovanni-Barra e dell’Ufficio prevenzione generale, durante un servizio di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, hanno controllato in corso Sirena la cantina di uno stabile dove hanno sorpreso cinque pusher che proprio in quel frangente si stavano dando un gran da fare con il confezionamento della droga. Tutti sono stati quindi subito bloccati e ammanettati. I poliziotti hanno rinvenuto otto buste contenenti 730 grammi circa di marijuana, 51 involucri con 60 grammi circa della stessa sostanza, un bilancino di precisione e diverso materiale per il confezionamento della droga. In manette sono così finiti Mattia Marfelli, 18 anni; Fernando Neri, 23 anni; Salvatore Ferraro, 23 anni; Pasquale Oliviero, 22 anni; e Lorenzo Veneruso, 20 anni. Tutti dovranno adesso rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Gli inquirenti ritengono poi le indagini potrebbero non essere ancora concluse.
Gli investigatori stanno infatti cercando di capire se i cinque spacciatori, vista anche la zona in cui è avvenuto l’intervento, “lavorassero” per conto dell’organizzazione criminale egemone nel quartiere o in conto proprio versando una tangente periodica. Di quest’aspetto ha tra l’altro parlato di recente l’ultimo pentito eccellente della mala di Napoli Est. Come nel film cult “Così parlò Bellavista”, tratto dall’omonimo libro di Luciano De Crescenzo, le vittime del “pizzo” a Ponticelli, ma non solo, per un periodo pagarono a due clan: i De Luca BossaMinichini e i De Martino, che si erano staccati dall’alleanza di camorra. Ma non furono commercianti onesti, almeno nelle vicende raccontate dai pentiti Rosario Rolletta e Tommaso Schisa, a subire la vessazione.
Dovettero fare buon viso a cattivo gioco i gestori di due piazze di spaccio, costretti a versare la “settimana”. La circostanza emerge dalla lettura del decreto di fermo a carico di Vincenzo Di Costanzo “Gabibbo”, Ciro Uccella, Pietro Frutto e Salvatore Cardillo “’o show”, tutti ritenuti legati agli “Xx”. Ecco cosa ha messo a verbale Rosario Rolletta detto “Friariello”, ex fedelissimo dei De Micco e dei De Martino prima di pentirsi sentendosi tradito da questi ultimi. «In relazione all’argomento delle ritorsioni alle piazze di spaccio che si rifiutavano di pagare la quota, nel periodo di settembre-ottobre 2020, quando il gruppo De Martino si era già scisso dal cartello per le ragioni che ho già indicato, ci contrapponevamo ai De Luca BossaMinichini-Casella anche nelle estorsioni alle piazze. Nel rione De Gasperi ci sono tre piazze di spaccio di crack, gestite rispettivamente da “’o Nippolo” di cui non conosco il nome e da Pasquale Tarallo, dalle quali prendevamo la settimana. A prendere le quote dalle piazze erano principalmente Pietro Frutto e Alessio, nonché il “Gabibbo”». Un copione che, non è da escludersi, potrebbe essersi ripetuto anche a proposito della nuova “base”.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo