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25 Ottobre 2021 - 07:00
Un 34enne rom ucciso con un colpo di mazza alla testa, la moglie: «Doveva vedere degli amici». Terrore in ospedale
NAPOLI. Ignoti l’hanno prima scaricato, ormai cadavere, dall’auto. A quel punto alcuni residenti del campo rom di Vicinale hanno costretto i soccorritori del 118 a prelevare il corpo esanime e a trasportarlo in tutta fretta all’Ospedale del Mare nonostante non ci fosse ormai più nulla da fare. Sono questi i due momenti chiave dell’ennesima notte di inferno consumatasi nella periferia est di Napoli. La polizia di Stato indaga sulla morte di un 34enne di etnia ROM e nazionalità serba, Bruno Radosavljevic, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio, il cui cadavere è stato abbandonato ieri sera in via Vicinale detta Melitiello. Sul posto, nei pressi di un campo rom, intorno alle 23,30, era giunta un’ambulanza del 118 per la segnalazione di un uomo ferito, ma i sanitari in un primo momento non hanno trovato nessuno. Subito dopo però è arrivata un’auto dalla quale è stato scaricato sull’asfalto il corpo senza vita del 34enne. Chi era alla guida dell’auto è scappato via subito senza dare modo ai presenti di identificarlo. I sanitari hanno trasportato in ambulanza il corpo all’Ospedale del Mare, dove sono state riscontrate una ferita lacero contusa alla testa e una sospetta frattura del braccio destro. Il pm ha disposto il sequestro della salma. L’ipotesi principale, comunque, è che si tratta di un caso di morte violenta.
Il 34enne presentava infatti una profonda ferita alla fronte compatibile con un impatto da corpo contundente e una sospetta frattura al baccio destro, segno che il malcapitato, prima di morire, potrebbe aver provato a difendersi o potrebbe addirittura essere stato seviziato. Il movente dell’eventuale delitto resta però ancora tutto da inquadrare. La moglie dell’uomo, sentita dagli agenti della polizia di Stato nel frattempo intervenuti all’Ospedale del Mare, ha raccontato che il marito era uscito nel pomeriggio per incontrare degli amici.
La donna non ha però saputo indicare il loro nome né fornire ulteriori in dicazioni utili al prosieguo dell’inchiesta. Le indagini sul caso sono state intanto affidate ai poliziotti della Squadra mobile e del commissariato Poggioreale, che già nelle scorse ore hanno eseguito alcune perlustrazioni alla ricerca di riscontri investigativi. Acquisite anche le immagini registrate da alcune telecamere della zona che potrebbero aver inquadrato il passaggio dell’auto sulla quale era stato caricato il corpo della vittima. La lunga notte di violenza non è tra l’altro finita qui. Non appena si è sparsa la notizia della morte del 34enne, è stato registrato un accenno di rivolta sia nei pressi del pronto soccorso di Ponticelli che nel campo rom. Sull’accaduto interviene ancora una volta l’associazione dei soccorritori del 118 Nessuno tocchi Ippocrate: «La salma, contro ogni protocollo, è stata portata all’Ospedale del Mare dove 150 astanti hanno creato il panico richiedendo addirittura l’arrivo della finanza in tenuta antisommossa. Napoli è peggio di Kabul e ora abbiamo le prove. È il momento di militarizzare gli ospedali. La nostra provocazione, rifiutarsi di andare su un intervento non è più “omissione di soccorso “ bensì “legittima difesa”».
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