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Nuovo clan per droga e racket: sedici indagati ed undici arresti

Nuovo clan per droga e racket: sedici indagati ed undici arresti

Il gruppo vicino ai Cesarano ha sfruttato l’assenza di leadership per assoggettare l’area nord stabiese

CASTELLAMMARE DI STABIA. I carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di 16 indagati, gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di estorsione aggravata dal metodo mafioso, lesioni personali aggravate dal metodo mafioso e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. A capo del gruppo c'erano padre e figlio Antonio Maragas (nella foto a destra), 53 anni, e Giuseppe, 30, insieme a Giovanni Battista Lambiase Grimaldi (nella foto a sinistra), 55enne, tutti ritenuti molto vicini agli ambienti del clan Cesarano. In cella sono finiti anche Virginia Lanzieri, 42 anni, e Carmine Varriale, 51. Il complesso delle attività d’indagine, svolte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castellammare di Stabia, agli ordini del capitano Carlo Venturini, e coordinate dal pm Giuseppe Cimmarotta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha consentito di far emergere l’esistenza di un gruppo criminale vicino al clan Cesarano che, sfruttando la momentanea assenza di una vera e propria leadership all’interno del sodalizio, si era organizzato allo scopo di assoggettare al suo controllo parte del territorio al nord della cittadina stabiese, con una serie di estorsioni in danno di commercianti ed attività imprenditoriali della zona. Le indagini sono iniziate a luglio del 2018, in seguito alla violenta aggressione subita da un affiliato al clan Cesarano, ed hanno consentito di scoprire da subito una florida attività di spaccio di sostanze stupefacenti gestita da alcuni indagati facenti capo a Antonio Maragas, promotore e garante dell gruppo, in virtù della sua forza intimidatrice e di quella dei suoi fiancheggiatori nel recupero dei crediti derivanti dai ritardati od omessi pagamenti dello stupefacente.

Chi non pagava, subiva violenti pestaggi. Il prosieguo delle indagini, in concomitanza con la scarcerazione avvenuta nel gennaio del 2019 del pregiudicato Giovanni Battista Lambiase Grimaldi, alias “O Vichingo”, ha dimostrato la volontà riorganizzativa del gruppo criminale, che si proponeva di approfittare del temporaneo vuoto di potere ai vertici del clan Cesarano, imponendo estorsioni a imprenditori, commercianti e addirittura ad un commercialista della zona di Ponte Persica, ubicata a cavallo tra l’area nord di Castellammare di Stabia ed il territorio di Pompei. A giugno del 2019, Maragas e Lambiase Grimaldi furono arrestati in flagranza di reati dagli stessi carabinieri stabiesi subito dopo aver intascato la somma contante di 500 euro elargita da un imprenditore edile quale anticipo della richiesta estorsiva di 2mila euro. Le indagini hanno infine permesso di accertare l’esistenza di due ulteriori piazze di spaccio: la prima, itinerante e l’altra autonoma rispetto alla altre e gestita da soggetti contigui a diverso gruppo criminale, ancorché fisicamente ubicata all’interno di una fetta di territorio storicamente controllata dal clan Cesarano.

Sono finiti ai domiciliari anche Adelina Donnarumma, 67 anni, Giovanni di Dio Moragas, 56, Ferdinando Imparato, 29, Giuseppe Scarico, 41, Vittorio Massa, 30, e Antonio Napodano,68. A riscontro delle attività d’intercettazione, in un lasso di tempo di circa un anno, sono state arrestate in flagranza di reato 5 persone (2 per estorsione aggravata dal metodo mafioso e 3 per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti) e sono stati sequestrati un chilo circa di marijuana e 30 grammi circa di cocaina. Al termine delle formalità di rito, altre cinque persone sono state sottoposte alla misura cautelare del divieto di dimora nella Regione Campania: Giuseppina Polito, 46 anni, Carlo Cormun, 31, Anna Vittozzi, 49, Valeria Lanzieri, 36, e Catello Solimene, 24.

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