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L’assassino di Tullio e Giuseppe, Il Gip: «Personalità fuori controllo»

L’assassino di Tullio e Giuseppe, Il Gip: «Personalità fuori controllo»

Resta in carcere Vincenzo Palumbo, il camionista di Ercolano. Ha sparato “con determinazione a portare a termine” il duplice omicidio dei due ragazzi innocenti di Portici e ciò rivela la sua “caratura criminale”

ERCOLANO. Escluso “qualsiasi intento di difesa”. L’autotrasportarore 53enne, Vincenzo Palumbo, che ha ucciso i due studenti, Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro, resta in carcere. Lo ha deciso il Gip di Napoli, Carla Sarno, dopo due ore di interrogatorio al quale è l’imputato ha risposto confermando la sua iniziale versione. Ma dalle sue parole, scrive il Gip, sarebbe emersa la “determinazione a portare a termine” il duplice omicidio di Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro, i due giovani uccisi nella notte tra il 28 e il 29 ottobre sotto casa di Palumbo, convinto di doversi fare giustizia di quelli che aveva creduto ladri intenzionati a entrargli in casa. Di Palumbo, scrive il giudice per le indagini preliminari, emerge una personalità che è “rivelatrice della caratura criminale” e, ancora, che “la sua personalità” sarebbe “del tutto fuori controllo, pur in assenza di procedimenti penali”. Pertanto, nell’ordinanza , il Gip dispone la prosecuzione della custodia cautelare in carcere per Vincenzo Palumbo, accusato di aver ucciso i due giovani esplodendo 11 colpi d’arma da fuoco dal balcone della sua abitazione, in via Marsiglia a Ercolano. Dalla ricostruzione dei fatti, contenuta nell’ordinanza, emergono “gravi indizi di colpevolezza” a carico di Palumbo. Secondo gli investigatori, il 53enne non avrebbe sparato 11 colpi solo al fine di intimidire e allontanare chi si era avvicinato alla sua abitazione “bensì ha mirato, da una posizione sopraelevata, di vantaggio, contro l’autovettura bianca che si stava velocemente allontanando dalla sua casa con i fari accesi e dunque ben visibile nel buio”.

AVREBBE POTUTO SPARARE A SALVE. La direzione e il numero dei colpi sparati, si legge nell’ordinanza, “non lasciano in alcun modo ipotizzare una volontà difensiva del Palumbo” che, tra l’altro, viene qualificato come “abile tiratore”, avvezzo all’uso delle armi in quanto cacciatore e titolare di regolare porto d’armi. Il 53enne, quindi, “ben avrebbe saputo come sparare a salve, se solo avesse avuto quell’intento”. Il gip quindi esclude “qualsiasi intento di difesa” basato sul fatto di aver subito un precedente furto in casa, che risale allo scorso 4 settembre, anche alla luce del fatto che il sistema di allarme dell’abitazione era stato disattivato: “La freddezza del gesto e, soprattutto, l’assoluta deterun vicino di casa. “Se la ragione del gesto fosse stata quella di proteggere se stesso e la sua famiglia da una potenziale aggressione o da un furto nel suo appartamento, è lecito ritenere che il sistema di allarme non fosse stato disattivato. Invece proprio l’antifurto, la cui funzione è quella di allontanare i ladri o i malintenzionati, è stato disattivato dallo stesso Palumbo ovvero da sua moglie su indicazione del Palumbo e nessuna vera preoccupazione poteva avere l’indagato, se non quella di voler colpire deliberatamente l’autovettura con a bordo due ragazzi, vendicandosi così del furto subito a settembre”.

HA UCCISO CON FREDDEZZA. Le immagini esaminate dimostrano, secondo il Gip, “...che le due vittime non potevano avere scampo”, considerato che “era davvero ridotta la distanza dell’auto su cui viaggiavano” e anche in considerazione della raffica “di colpi di arma da fuoco esplosa da Palumbo, soggetto avvezzo all’uso delle armi in quanto cacciatore e titolare di regolare porto d’armi”. Palumbo, infatti, ha sparato con proiettili Safari dall’alto verso il basso, e degli 11 colpi esplosi, mirando all’auto con i ragazzi in fuga, “quattro hanno colpito il tettuccio, uno ha colpito parabrezza”, gli altri sono finiti nelle campagne. Il Gip descrive l’omicida una persona che aveva una “fredda” determinazione di uccidere. Oltre alla Beretta calibro 40 - con cui ha sparato - Palumbo era possessore anche di due fucili da caccia. I video cristallizzano il duplice omicidio tra le ore 00.25.49 e le 00.28.15 di venerdì scorso 26 ottobre. La chiamata al 112 da parte di Palumbo arriva 26 minuti dopo gli spari.

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