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Reddito di Cittadinanza flop, Napoli capitale degli abusivi

Reddito di Cittadinanza flop, Napoli capitale degli abusivi

Tra i beneficiari esponenti dei clan Amato-Pagano, Frizziero, Giannelli e Orlando

NAPOLI. Lo scandalo del reddito di cittadinanza ha investito come un ciclone Napoli e provincia. Tra i furbetti ci sono pezzi da novanta della criminalità organizzata, ma anche moglie, familiari stretti e parenti non alla lontana. Tutti scoperti dalla vasta operazione dei carabinieri insieme con i funzionari dell’Inps e nella maggioranza dei casi è in corso la restituzione dei soldi percepiti indebitamente. L’elenco è lungo e comprende esponenti, diretti o indiretti, di clan storici partenopei e dell’hinterland: Frizziero, Giuliano, D’Amico, Giannelli, Sorianeillo, Puccinelli, Amato, Pagano, Nuvoletta, Orlando.

Nel complesso la percentuale di coloro che hanno precedenti penali, smascherati dall’inchiesta, è del 35 per cento su scala regionale. Sono infatti 647 i soggetti pregiudicati che percepivano la misura di sostegno a fronte dei 1.824 denunciati. Un dato che sale fino a sfiorare circa il 60 per cento nella provincia di Napoli, dove il totale è 422 su 716 denunciati in quanto percettori illegittimi della misura. Cominciamo proprio da questi ultimi. Oltre ad Antonio Nuvoletta, figlio di Lorenzo Nuvoletta storico capoclan di Marano, che ha percepito il Reddito per 6.500 euro, figurano tra coloro che sono finiti nelle maglie dell’inchiesta anche Valentina Orlando, 33 anni, nipote di Antonio Orlando già elemento di spicco del clan Nuvoletta e ora a capo dell’omonimo clan e la moglie di Raffaele Veccia altro esponente di rilievo del gruppo. La Orlando, tra gli altri, ha percepito 19.300 euro. Ma l’elenco degli affiliati percettori è lungo e a Napoli città annovera tra gli altri Annalisa Soraniello, cui si è arrivati indagando su Giuseppe Mazzaccaro, in carcere dal maggio scorso nell’operazione che ha inferto un duro colpo ai clan Cutolo e Soraniello del Rione Traiano.

Tra i destinatari del Reddito di cittadinanza anche Emanuele Pisa di Pianura e Raffaele De Sica, finiti nel recente passato in manette per droga. Nello scorso febbraio, i carabinieri trovarono in due box auto riconducibili a loro 85 chili di stupefacenti tra cocaina e hashish. Tra i beneficiari indiretti della misura c’è pure la moglie convivente del ras 43enne della Torretta Fausto Frizziero, ai domiciliari per un residuo di pena di un anno per rapina dopo aver interamente scontato una condanna per associazione per delinquere di tipo mafioso e altro. Tra i furbetti anche cinque persone legate agli Amato-Pagano, i primi scissionisti di Secondigliano, mentre usufruivano del reddito di cittadinanza alcuni appartenenti al gruppo camorristico dei Cifrone di Miano, imputati per estorsione e rapina; tre dei Balzano, rinviati a giudizio per associazione per delinquere di stampo mafioso, ricettazione, detenzione abusiva di armi. E ancora 2 spacciatori, un rapinatore e un uomo arrestato per detenzione di arma comune da sparo. Andando avanti, risultano ben 10 affiliati al clan Grimaldi -Vanella Grassi che, arrestati durante l’operazione “Cupola” del 2020 per associazione per delinquere di stampo mafioso, si vedevano accreditare ogni mese l’aiuto economico. Reddito governativo anche per sei napoletani coinvolti in truffe agli anziani in Lombardia e recentemente finiti nelle maglie della giustizia. Risiedono in città nella zona delle Case Nuove, Secondigliano, Forcella e in provincia nei comuni di Mugnano e Aversa. Così come fece scalpore nel maggio scorso l’arresto di uno scippatore che, sotto le telecamere del comando stazione di Napoli Capodimonte, strappò la borsa a una 18enne che passeggiava con un’amica. Anche lui era percettore di reddito di cittadinanza e anche lui ha dovuto rinunciare al beneficio. Ancora, la madre di uno spacciatore di Scampia, invece, si è vista revocare il reddito quando il figlio è stato arrestato dai carabinieri. Rientrava nello stato di famiglia e anche i proventi dello spaccio sono considerate entrate. Curioso il caso di un uomo del quartiere Stella, presente in due distinti nuclei familiari che avevano chiesto e alla fine ottenuto il beneficio.

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