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Carfagna a Napoli: non lasceremo sola la città

Carfagna a Napoli: non lasceremo sola la città

«Non lasceremo sola Napoli». Lo ha detto il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna, a Napoli per "Casa Corriere", commentando il grido d'allarme lanciato dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi sulla situazione finanziaria del Comune di Napoli.

C'è una gestione del debito e del disavanzo che è stata anche aggravata dalla gestione populista dei 10 anni dell'era de Magistris - ha spiegato Carfagna - e da questo punto di vista posso dire che la situazione è all'attenzione del Governo. Ci sono interlocuzioni in queste ore e quindi valuteremo la strada migliore per consentire a Napoli di non soccombere a debiti che sono diventati davvero molto pesanti. Sono stata consigliere comunale di opposizione a Napoli per 4 anni e mezzo e conosco abbastanza bene la situazione dei conti del Comune, è una situazione che spaventerebbe chiunque».

«GOVERNO SENSIBILE AD ALLARME MANFREDI». «L'allarme lanciato da Manfredi è un allarme rispetto al quale il Governo non è insensibile. Siamo consapevoli delle criticità sollevate dai Comuni, siamo già al lavoro per risolverle, laddove dovessero emergere ulteriori esigenze naturalmente siamo pronti a intervenire». Commentando il grido d'allarme lanciato dal sindaco di Napoli sulla difficoltà di molti Comuni soprattutto del Sud di intercettare i fondi del Pnrr, Carfagna ha spiegato: «Manfredi ha posto una questione che è all'attenzione del Governo fin dal suo insediamento, cioè la necessità di rendere le pubbliche amministrazioni tutte, in particolare quelle del Mezzogiorno, strutturate in maniera tale da consentire loro di assorbire i fondi del Pnrr ma anche i fondi nazionail ed europei per la coesione. È tanta l'attenzione del Governo su questo tema che, prima ancora di consegnare il Pnrr in Europa, già a fine marzo con il ministro Brunetta abbiamo pubblicato un avviso pubblico per 2.800 tecnici ed esperti proprio per irrobustire le pubbliche amministrazioni del Mezzogiorno. Questo bando ha consentito di selezionare quasi 800 profili. È stato pubblicato nei giorni scorsi un ulteriore avviso pubblico per coprire le posizioni mancanti e abbiamo anche istituito un fondo per aiutare non solo i piccoli Comuni con popolazione al di sotto dei 30mila abitanti, ma anche le Province e le Città metropolitane del Sud a dotarsi di un parco progetti necessario per accedere ai fondi del Pnrr». 

«RECOVERY OCCASIONE PER IL SUD». «Ci sono davvero delle buone possibilità perché il Pnrr rappresenti davvero un'occasione importante per il Sud. Non è una bandierina di una parte politica, ma è il frutto di un lavoro condiviso e di un Governo di salvezza nazionale sostenuto da quasi tutte le forze politiche che oggi si impegnano e ci mettono la faccia. Difficile dunque che un domani sconfessino ciò che oggi stanno facendo e questa è una garanzia di continuità, serietà, solidità e stabilità». Carfagna ha spiegato che «quando mi viene chiesto perché questa volta dovremmo farcela, io ricordo intanto la consistenza dei fondi: il 40% significa 82 miliardi di euro che si affiancano ai fondi strutturali europei e al fondo nazionale di sviluppo e coesione. Poi c'è il metodo Pnrr, quindi un cronoprogramma dettagliato, obiettivi intermedi e finali, poteri di sostituzione in caso le amministrazioni non dovessero farcela e un monitoraggio costante. E poi anche il clima politico, di ricostruzione nazionale di salvezza nazionale». 

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