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12 Novembre 2021 - 07:00
L’omicidio del 30enne potrebbe essere la risposta all’agguato mortale ai danni di Antonio Volpe.La vittima, Andrea Merolla, era il nipote del capozona Vitale: rischio rappresaglia
NAPOLI. Andrea Merolla era nipote e autista dello zio Vitale Troncone, ras di Fuorigrotta tornato l’anno scorso in libertà dopo alcuni anni di carcere per estorsione. Il 30enne da qualche mese si vedeva spesso insieme al congiunto stretto, ma a differenza dello zio non era mai stato coinvolto in inchieste di camorra. Ecco perché gli inquirenti e gli investigatori, almeno per il momento, ritengono probabile che sia stato ammazzato perché era un bersaglio facile da colpire rispetto ad altri del gruppo con base in via Caio Duilio e non per un movente particolare che lo riguardava. Una pista, la più seguita ma non l’unica, condurrebbe ai Cesi-Iadonisi (alleati dei Sorianiello-Mazzaccaro del Rione Traiano) per un possibile collegamento con l’omicidio di Antonio Volpe. Un botta e risposta a distanza di 8 mesi, quindi anomalo e da approfondire. Nel frattempo il quartiere, tra i più vivaci della città per la presenza di numerosi negozi e attività, è ripiombato nel terrore.
La dinamica, grazie alle immagini di alcune telecamere tra via Caio Duilio e piazza Lala, è stata ricostruita con precisione. Andrea Merolla mercoledì sera era in sella a uno scooter fermo da solo in via Caio Duilio, zona abitualmente frequentata, quando sono arrivati i killer, anch’essi su un motociclo e con il volto coperto da caschi. Il 30enne di Fuorigrotta ha capito che ce l’avevano con lui ed è fuggito a piedi verso la pompa di benzina a poca distanza, ma non è riuscito a evitare i proiettili esplosi contro di lui: quattro calibro 9 “luger”. Il nipote del ras Troncone, centrato al torace e all’addome, si è accasciato sul marciapiede macchiato dal sangue mentre gli assassini fuggivano a tutto gas per viale Augusto. Erano le 22 e 15 circa quando è scattato l’allarme in seguito a varie telefonate al 113 e al 112. Sul posto sono arrivati per primi i poliziotti di una Volante dell’Upg insieme ai colleghi dei commissariati San Paolo e Bagnoli e della Squadra mobile della questura, ai quali è apparso immediatamente chiaro che qualcosa di grave era accaduto. Nel frattempo il ferito era stato soccorso da alcuni conoscenti, caricato in una macchina privata e portato all’ospedale di via Terracina.
Ma i medici hanno potuto ben poco e pochi minuti prima delle 23 Andrea Merolla è deceduto. Familiari e amici in preda alla disperazione si sono precipitati in massa al San Paolo; la tensione è salita alle stelle, ma non sono accaduti incidenti. Le indagini sono condotte dai poliziotti della sezione “Omicidi” della Mobile (agli ordini del dirigente Alfredo Fabbrocini) e del commissariato San Paolo (guidato dal dirigente Paolo Esposito). Investigatori esperti che ben conoscono il territorio e acquisiti gli elementi di tipo scientifico sono partiti alla caccia delle prime informazioni dalla strada. Tanto percominciare l’ipotesi di una vendetta per l’omicidio del 77enne ras imprenditore Antonio Volpe è suggestiva, ma gli stessi investigatori al momento non si sbilanciano non avendo elementi concreti per pensare a una vendetta. Vengono seguite più piste e si scava in queste ore negli ultimi giorni di vita di Merolla per capire se siano accaduti episodi tali da provocare un agguato mortale. Di certo i i sicari sono usciti di casa con l’intenzione di uccidere, altrimenti non avrebbero inseguito la vittima.
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