Cerca

Camorra scatenata, l'escalation dopo gli spari contro la barberia

Camorra scatenata, l'escalation dopo gli spari contro la barberia

NAPOLI. Che nell’ex regno dei Lo Russo le cose si stessero mettendo male lo si era già capito l’estate scorsa, quando a inizio agosto un commando ha esploso diversi colpi di pistola contro l’attività commerciale di Angelo Pennino, imparentato proprio con i Tipaldi. Il gruppo di Miano era dunque già nel mirino dei rivali da diversi mesi, eppure dopo qualche settimana negli ambienti investigativi cominciò a circolare la notizia che i clan in lotta avessero sottoscritto una nuova pax. Ma in terra di camorra, come dimostrano i fatti della scorsa notte, le tregue sono fatte di cristallo. Il clima sembrava dunque essere improvvisamente cambiato a Miano, dove i due gruppi di malavita nati da scissioni nelle scissioni post Lo Russo avevano firmato una tregua che è però durata soltanto fino alla fine dell’estate. Mentre è diventato definitivamente chiaro agli investigatori il quadro camorristico che si è delineato dopo i colpi giudiziari ai Balzano-Scarpellini e ai Cifrone: la riproposizione della distinzione tra “Miano di sopra”, gli Scognamiglio, e “Miano di sotto”, i Pecorelli. L’asso nella manica per gli investigatori si è rivelato il caso dell’estorsione continuata al titolare di una caffetteria di Scampia. Il cerchio delle indagini si è chiuso a tempo record: dopo i primi due arresti in flagranza scattati per Salvatore Ronga e Luca Isaia, la tegola giudiziaria è arrivata il 10 agosto anche per gli altri tre indagati che avrebbero preso parte alle “spedizioni” ai danni del bar “Caffè Europa”. Il gip ha infatti disposto la custodia cautelare in carcere, oltre che per i primi due fermati, per Pasquale Scognamiglio, Giovanni Scognamiglio e Giuseppe Romano. Dopo il pronunciamento del gip, gli uomini della polizia di Stato hanno dunque prelevato i tre che erano rimasti ancora a piede libero per accompagnarli al carcere di Secondigliano. Della vicenda il nostro giornale aveva già fornito alcune anticipazioni e gli ulteriori sviluppi non si sono fatti attendere. Il gruppo di “ncopp Miano” aveva di nuovo mostrato i muscoli dopo il recente azzeramento del gruppo Cifrone. Sarebbe questo il contesto nel quale quattro giorni prima era maturata la cattura di Luca Isaia, 40 anni, e Salvatore Ronga, 38 anni, arrestati in flagranza di reato con l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo e dalla finalità mafiosa. Dalla richiesta di convalida avanzata dal pubblico ministero si è scoperto però che nel “pizzo” erano state coinvolte altri 3 uomini: Giuseppe Romano, 41 anni, Pasquale Scognamiglio, 53 anni, e Giovanni Scognamiglio, 29 anni, questi ultimi imparentati con Salvatore Scognamiglio ucciso per una faida interna ai Lo Russo undici anni fa. L’obiettivo della spedizione estorsiva era il bar “Caffè Europa” di via Napoli Roma verso Scampia. Tra l’altro è proprio grazie alla testimonianza del titolare dell’attività che le indagini sono arrivate a una svolta. Il quadro resta però ancora oggi labirintico e l’omicidio di Tipaldi rischia di confondere ancora di più le acque. Un delitto che potrebbe essere stato in qualche modo “anticipato” proprio dagli spari di inizio agosto contro la barberia di proprietà del parente: gli autori di quel raid, vale la pena ricordarlo, non sono stati ad oggi ancora individuati.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori