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Era ricercato dopo la condanna. Finisce in cella Tito Luigi Mazzi

Era ricercato dopo la condanna. Finisce in cella Tito Luigi Mazzi

Deve scontare oltre 3 anni per associazione finalizzata allo spaccio. Il 49enne è stato sorpreso dalla polizia a casa di alcuni parenti a Marano

NAPOLI. Il 9 ottobre scorso la condanna è diventata definitiva e già il giorno dopo la procura generale aveva emesso nei suoi confronti l’ordine di carcerazione. Ma Tito Luigi Mazzi, 49enne del Rione Traiano coinvolto in un’inchiesta del 2017 per camorra e droga sul clan Puccinelli-Petrone, si era reso irreperibile e inutilmente gli investigatori avevano bussato a casa sua. Dopo la carcerazione preventiva, come prevede la legge, era tornato in libertà e probabilmente sperava di rimanere nella stessa situazione almeno fino alle festività natalizie. Invece i poliziotti del commissariato Vicaria Mercato (dirigente Della Cioppa, ispettore superiore De Stasio, ieri lo hanno rintracciato e arrestato a Marano, dove si era rifugiato presso alcuni parenti. Tito Luigi Mazzi era finito in manette nel corso di un blitz dei carabinieri il 31 gennaio 2017 al termine della prima fase di un’inchiesta che portò in carcere o agli arresti domiciliari ben 96 persone, delle quali la maggior parte legata ai Puccinelli-Petrone. Il procedimento penale, nonostante l’elevato numero di imputati, è andato avanti speditamente e il 9 ottobre scorso è giunto alle battute finali.

Cosicché il 49enne del Rione Traiano (non ritenuto organico al clan) si è ritrovato con una pena residua da scontare di 3 anni, 10 mesi e 22 giorni per associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’indagine fece emergere un fornito market della droga, dotato di oltre 11 piazze di spaccio, individuato attraverso appostamenti e intercettazioni telefoniche dei carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Napoli e della compagnia Bagnoli. Il blitz scattò nel cuore della notte e vide i militari eseguire le ordinanze cautelari emesse dal gip di Napoli nei confronti di 96 persone (79 in carcere e 17 ai domiciliari) riconducibili in gran parte al clan Puccinelli, ritenute responsabili dei reati di associazione finalizzata al traffico e alla cessione di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti. Il traffico era gestito da diverse famiglie chiamate a versare una quota mensile di 12mila euro al clan principale.

Sono almeno undici le piazze di spaccio accertate nel Rione Traiano concentrate tra via Tertulliano, via Orazio Coclite, via Romolo e Remo e via Catone. Piazze di spaccio indicate spesso con il numero civico della zona o dello stabile preciso (famose ad esempio la “44” e la “99”) gestite da nuclei familiari come i Petrone, gli Ivone, i Tranchese, i Pisa, gli Equabile e i Legnante, operanti sotto il controllo dei 2 clan principali: i Puccinelli e i Cutolo.

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