Tutte le novità
23 Novembre 2021 - 07:30
Tra gli arrestati uno spacciatore del clan Di Lauro e un giovane insospettabile.Rapina horror in pizzeria, la banda stava preparando anche altri assalti
NAPOLI. Divenne virale il video in cui 3 rapinatori seminarono il terrore nella pizzeria “Un posto al sole” a Casavatore. Soprattutto per la scena del bambino di 5 anni spaventatissimo dalla canna di un fucile puntata contro di lui, che poi cerca conforto in braccio alla mamma. Proprio da quel filmato sono partiti i carabinieri della compagnia di Casoria e della locale Stazione nelle indagini culminate, a tempo di record, nel decreto di fermo eseguito all’alba di ieri con le manette ai presunti autori del bliz con un fucile kalashnikov e altre armi da guerra: Antonio Silvestro detto “Banana”, 32enne vicino ai Di Lauro di Secondigliano, Marco Giardino, 20enne incensurato dello stesso quartiere, e Salvatore Di Matteo, figlio d’”arte”, 20enne dei Quartieri Spagnoli. Individuato il primo come “sospetto” sono partite intercettazioni telefoniche e ambientali fino all’emissione del provvedimento restrittivo da parte della procura di Napoli nord. Quel video ha fatto il giro del web. I rapinatori vengono immortalati nella pizzeria mentre puntano kalashnikov e fucili con canne mozzate anche contro i bambini. Immagini inquietanti che fanno capire quanta audacia e ferocia animasse i 3 giovani che il 6 ottobre scorso entrarono in azione tra famiglie riunite per passare qualche ora in spensieratezza.
Erano decisi a incutere terrore per portare via un bottino consistente, attenti a ogni particolare. Nei frame che circolano in rete infatti si vedono con tanto di guanti azzurri per non lasciare tracce sulle armi e cappucci per non farsi riconoscere mentre si aggirano tra i genitori che stringono al petto i bambini. Alla fine raccoglieranno denaro, orologi di valore (tra i quali un Rolex e un Tudor) e una collana d'oro. Nella scena diventata virale uno dei malviventi perquisisce il capofamiglia che siede accanto a un bimbo di 6 anni, alla ricerca di qualche oggetto d'oro al collo dell'uomo. Il piccolo e' visibilmente terrorizzato e alza un braccio per difendersi quando vede la canna del fucile rivolta verso di lui. Appena il bandito si allontana il piccolo cerca conforto dalla mamma che tiene in braccio la sorellina. Oltre a Di Matteo, alle forze dell’ordine è noto Silvestro, che secondo gli investigatori sarebbe legato al clan Di Lauro per il quale faceva lo spacciatore di cocaina e crack. Il suo nome figura tra gli oltre 100 destinatari di una misura cautelare emessa a giugno 2013 nell'ambito di un maxi blitz del Ros che colpì gli esponenti apicali dell’organizzazione, in quella particolare fase storica guidata da Marco Di Lauro. Nella stessa ordinanza figura anche un parente di Giardino. I carabinieri di Casoria e Casavatore non hanno trovato le armi usate quella sera, fucili e mitra Ak47, che non è facile recuperare senza conoscenze in ambienti di camorra. Non si esclude che la banda sia riuscita ad averle in prestito attrraverso i Di Lauro. La banda aveva progettato altre 3 rapine, sventate grazie a una massiccia presenza sul territorio di uomini dell’Arma.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo