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26 Novembre 2021 - 13:10
«Poggioreale è una pentola a pressione, una polveriera con miccia corta. Ma la politica vive un distanziamento carcerario». Lo dichiarano Samuele Ciambriello e Pietro Ioia, rispettivamente garante dei detenuti di Napoli e della Campania, che hanno visitato il padiglione Milano della casa circondariale di Napoli Poggioreale, dove due giorni fa si è verificata una violenta rissa durante l'ora d'aria.
«Due detenuti stranieri, G.A. di 34 anni e H.A. di 23 anni, tossicodipendenti e con problemi psichici - raccontano Ciambriello e Ioia - durante il passeggio hanno scatenato una rissa con coltelli rudimentali, causando ferite a 3 detenuti. I detenuti incontrati al Milano, presenti in celle da 8 e 9 persone e ambienti socio-sanitari raccapriccianti, ci hanno raccontato che non si è trattato di una rissa tra bande criminali, quanto piuttosto di un episodio dovuto alla mancanza di ambienti di socialità, all'insofferenza per i ritardi nelle decisioni della magistratura, ai problemi connessi al Covid. Il sovraffollamento mette a serio rischio ogni ipotesi di attività trattamentale finalizzata al recupero dei detenuti. Abbiamo visto anche uno dei due detenuti in questione che veniva medicato in infermeria perché si era procurato dei tagli con forme di autolesionismo nella giornata di ieri».
I due garanti hanno poi visitato il reparto Firenze, sia per incontrare delle volontarie che hanno promosso un corso settimanale dal titolo "Libera-mente", sia per incontrare una delegazione di detenuti. Anche al Firenze, che è un reparto di detenuti che per la prima volta entrano in carcere, ci sono celle da 9 e da 10.
«A Poggioreale - aggiungono Ciambriello e Ioia - mancano agenti di Polizia penitenziaria, educatori, psicologi, psichiatri, mediatori culturali e linguistici. I detenuti immigrati che entrano per la prima volta in istituto vengono mandati in padiglioni con reclusi recidivi. Dall'inizio dell'anno ci sono stati 185 atti di autolesionismo, 15 tentativi di suicidio sventati prontamente dagli agenti di Polizia penitenziaria, un suicidio e 132 colluttazioni. I sindacati di polizia dicono che Poggioreale è una pentola a pressione, noi aggiungiamo che è una polveriera con miccia corta. Il Governo e il Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria devono intervenire, così come la politica che vive ad oggi un distanziamento carcerario. Non facciamo entrare nelle carceri chi deve scontare pene brevi e mandiamo a casa chi deve scontare un ultimo anno di pena», concludono i garanti dei detenuti di Napoli e Campania.
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