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Coca nascosta nel passeggino

Coca nascosta nel passeggino

Blitz tra i vicoli del Mercato, la 31enne Catia Nappi di nuovo nei guai: è parente acquisita del boss Rinaldi

NAPOLI. Pensava di aver trovato un nascondiglio sicuro e invece i Falchi della Squadra mobile della questura avevano le idee ben chiare sui possibili stratagemmi per evitare sequestro e conseguenti manette. Così l’altro ieri sera è stata arrestata Catia Nappi, 31enne napoletana delle Case Nuove, moglie di un cugino del boss Ciro Rinaldi “Mauè”: Giuseppe Rinaldi. Gli investigatori hanno scoperto cocaina in un passeggino per bambini nella camera da letto dell’abitazione della donna in via Padre Ludovico da Casoria, nella zona delle Case Nuove. Non è stato per caso che i Falchi della Squadra Mobile di Napoli (guidata dal dirigente Alfredo Fabbrocini) mercoledì sera hanno bussato alla porta di casa della 31enne. Erano in movimento per un servizio mirato di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti che li ha portati al controllo presso l’abitazione in via Padre Ludovico da Casoria. Grazie al fiuto investigativo e al precedente di polizia della “sospetta” risalente a tre anni fa, hanno cercato e trovato in un passeggino per bambini ben sei involucri con all’interno cocaina per circa 16 grammi e mezzo e due bilancini di precisione.

Poi, a conferma, gli investigatori hanno scoperto e sequestrato nella cucina 455 euro ritenuti frutto dell’attività illecita e diverso materiale per confezionare la droga. Cosicché Catia Nappi, 31enne napoletana già conosciuta dalle forze dell’ordine, è finita in manette per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente. A marzo del 2018 sempre la polizia arrestò il cugino del boss Ciro Rinaldi di San Giovanni a Teduccio e la moglie nel corso di un’operazione antidroga che portò anche al sequestro di 350 dosi di cocaina. I due alcuni mesi fa avevano lasciato l’appartamento nelle Case Nuove, dove allora continuavano i contrasti tra i Mazzarella e il clan retto dal ras Ciro Rinaldi detto “Mauè”, per trasferirsi al corso Meridionale.

 Ma non pensavano di cadere dalla padella nella brace: l’occhio esperto degli investigatori del commissariato Vasto-Arenaccia e della sezione “Antirapina” della Squadra mobile della questura li fotografò mentre agivano nell’ambito dei traffici di sostanza stupefacente. Alla donna, Catia Nappi, allora incinta al terzo mese, furono concessi gli arresti domiciliati mentre il marito, Giuseppe Rinaldi, fu accompagnato al carcere di Poggioreale. I poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato e i colleghi della Squadra Mobile della questura di Napoli entrarono in azione nella tarda serata, irrompendo nell’abitazione della coppia di “sospetti” e sorprendendoli in flagranza di reato. Approfittando dell’arrivo di un acquirente, gli investigatori dopo aver circondato il perimetro dello stabile, si introdussero nella casa al primo piano del palazzo in azione nella tarda serata, irrompendo nell’abitazione della coppia di “sospetti” e sorprendendoli in flagranza di reato. Approfittando dell’arrivo di un acquirente, gli investigatori dopo aver circondato il perimetro dello stabile, si introdussero nella casa al primo piano del palazzo

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