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03 Dicembre 2021 - 18:54
NAPOLI. "Quella di Leonardo, di annunciare in modo unilaterale a oltre 3.400 lavoratori di Grottaglie, Pomigliano, Nola e Foggia la cassa integrazione ordinaria a partire dal 3 gennaio prossimo, è una decisione di inaudita gravità. Questo evidenzia l'immobilismo che dura da anni in una divisione, quella di Aerostrutture, fondamentale per il futuro del nostro Paese e per la stessa Leonardo. A questo si aggiunge la mancanza di una visione da parte di un gruppo che per fare cassa, prima ha venduto Breda e Sts ai giapponesi di Hitachi, oltre ad Ansaldo Energia, mentre ora ha messo sul mercato asset importanti come Oto Melara, Wass e la parte dell'Automazione". Così Rocco Palombella, segretario generale Uilm. "È un provvedimento che - annuncia Palombella - contrasteremo con tutta la nostra forza, perché privo di una strategia industriale e di un piano in grado di poter prevenire un disastro occupazionale, principalmente nel Sud Italia". "Lunedì abbiamo programmato lo sciopero generale di tutto il gruppo con manifestazione nazionale a Roma - conclude Palombella - per chiedere al Governo e all'azienda il ritiro della procedura di Cigo e l'apertura di un tavolo sulle prospettive industriali e sugli investimenti necessari per salvaguardare Leonardo da una catastrofe annunciata. Scioperiamo oggi per non chiudere domani!".
"C'è una notizia profondamente negativa che ci arriva in queste ore: una delle grandi aziende pubbliche del nostro Paese, Leonardo, l'ex Finmeccanica, comunica di voler mettere a cassa integrazione dal 3 gennaio, per quello che riguarda la Campania, 1.600 lavoratori. Non va bene". Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, nel corso di una diretta Facebook. "Ho mandato nella giornata di oggi al presidente del Consiglio Draghi - ha fatto sapere De Luca - una richiesta di incontro con il Governo nazionale per fare il punto sui programmi di investimento delle aziende pubbliche, o comunque partecipate dallo Stato, in Campania. Leonardo, ma anche Fincantieri, Tim, tutte le grandi aziende nazionali. Credo sia arrivato il momento, anche rispetto a queste aziende, un'operazione verità, per capire dove si stiano orientando gli investimenti anche delle aziende pubbliche in relazione al Mezzogiorno d'Italia e, per quello che ci riguarda, la regione Campania, perché continua questa drammatica penalizzazione del Sud Italia in relazione agli investimenti e alle scelte produttive. Veramente è una situazione intollerabile. Faccio appello ai ministri campani perché siano parte attiva in relazione a questa richiesta di incontro con il Governo e con il presidente del Consiglio per capire che cosa intendano fare le grandi aziende in relazione alla Campania".
“Solo oggi De Luca ha scoperto quello che si sta verificando da anni - commentaSeverino Nappi, consigliere regionale della Lega in Campania - la progressiva spoliazione della presenza dell’industria pubblica in Campania. Che stava facendo quando è stata venduta Ansaldo Breda e Sts ai giapponesi? Quale diretta Facebook stava tenendo quando sono stati annunciati negli ultimi anni, i piani industriali di Leonardo che espressamente prevedevano lo spostamento in altre parti del Paese di pezzi significativi della produzione della partecipata di Stato? Ora, abbia l’umiltà di confrontarsi con le forze politiche e le parti sociali per presentare un piano al Governo. Noi abbiamo le idee chiare e sappiamo che questo Governo, grazie ai ministri della Lega, è ben disposto ad accompagnare proposte concrete e serie. Proposte di cui, purtroppo, questa amministrazione regionale è totalmente sprovvista. Lo confermano lo stato dell’occupazione in Campania e l’assenza di qualsivoglia misura a sostegno delle imprese. Aspettiamo fiduciosi che De Luca prenda atto di ciò e inizi a farsi “aiutare”. I campani hanno bisogno di fatti”.
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