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11 Dicembre 2021 - 08:15
SANITÀ Colpo di scena in Appello: accolte le richieste della difesa, si riapre il processo per la famiglia Genidoni
NAPOLI. Colpa di scena nel processo di appello per la strage delle Fontanelle, nel Rione Sanità, che ha visto imputati e condannati in primo grado Antonio Genidoni, la moglie Esposito Vincenza, la madre Addolorata Spina, Emanuele Esposito e Alessandro D’Aniello. La Corte di Assise di appello, seconda sezione, ha accolto le richieste del collegio difensivo ( composto dagli avvocati Leopoldo Perone, Antonio Briganti, Antonio Rizzo, Gennaro Pecoraro e Antonio Del Vecchio) di rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale. Tutte le integrazioni probatorie richieste dalla difesa sono state ritenute necessarie ai fini del giudizio e così davanti ai giudici sfileranno alcuni testimoni che i giudici di primo grado non avevano ritenuto indispensabili. I Giudici del gravame hanno accolto anche la richiesta di trascrizione di numerose conversazioni di altri procedimenti penali (a carico del clan Vastarella e del clan Sequino). Inoltre sono state acquisite alcune consulenze svolte su incarico del collegio difensivo relative al percorso seguito dai killer. Cosicché si riapre il processo con i penalisti convinti dell’assoluta estraneità del nucleo familiare Genidoni ai 2 omicidi e ai 3 tentati omicidi dell’aprile 2016 avvenuti presso il circolo Maria Santissima dell’Arco nella Sanità. Prossima udienza il 21 gennaio 2022, quando saranno escussi i primi testi indicati dalla difesa. In primo grado sono stati condannati all’ergastolo Antonio Genidoni, Emanuele Esposito; Alessandro Daniello; Addolorata Spina e Vincenza Esposito, ritenuti mandanti ed esecutori del duplice omicidio di Giuseppe Vastarello e del cognato Salvatore Vigna, e del ferimento di Dario Vastarella, Antonio Vastarella e Alfredo Ciotola.
In foto: Antonio Genidoni e, a destra, Emanuele Esposito
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