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Fuga choc e pistole spianate: preso il figlio del ras Costanzo

Fuga choc e pistole spianate: preso il figlio del ras Costanzo

Il 24enne del clan D’Amico e l’amico condannati a un anno: scarcerati. Folle corsa dal Mercato a Fuorigrotta: «Avevamo fretta di andare a ballare»

NAPOLI. Ancora un sabato notte di inferno tra le strade di Napoli. Nelle stesse ore in cui un commando di rapinarolex seminava il panico a Mergellina, una coppia di giovanissimi in odore di mala si lanciava in un folle tentativo di fuga dal centro storico a Fuorigrotta. Protagonisti in negativo della vicenda il rampollo della camorra di Ponticelli, Vincenzo Costanzo, 24enne figlio del ras Maurizio, e l’amico Antonio Cozzolino, 18 anni. Sorpresi dalla polizia in piazza Mercato mentre confabulavano con altri due giovani in scooter, forse una coppia di spacciatori, hanno pensato “bene” di dileguarsi accelerando a più non posso tra i vicoli della zona. Gli agenti non si sono persi d’animo e hanno inseguito i sospettati fino a via Mezzocannone: ed è proprio qui che si è però rischiata la tragedia.

Nella nota strada della movida gli agenti del commissariato VicariaMercato hanno nuovamente intimato l’alt ai giovani malviventi, i quali, nonostante i poliziotti fossero scesi armi in pugno dalla volante, hanno però accelerato ancora una volta facendo perdere momentaneamente le proprie tracce: il tutto incuranti di aver appena rischiato di travolgere gli uomini della pattuglia. La fuga è comunque durata giusto una manciata di chilometri. Qualche minuto più tardi, infatti, la Fiat “500” sulla quale viaggiavano Costanzo (il guidatore) e Cozzolino è stata intercettata dagli agenti del commissariato Bagnoli in via Caio Duilio, a Fuorigrotta. Stavolta i due giovani hanno rispettato l’alt e consegnato le due bustine di marijuana che avevano. Vista la gravità dei fatti per i due ragazzi si profilava una lunga detenzione e invece la loro permanenza in cella è durata giusto il tempo che venisse celebrata la direttissima, al termine della quale sono stati entrambi scarcerati. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 1 anno e 3 mesi da scontare agli arresti domiciliari per Costanzo, mentre per Cozzolino (incensurato) era stata chiesta la pena di 1 anno con obbligo di firma. Il gip ha però dato ampio accoglimento alle argomentazioni dei legali dei due ragazzi (l’avvocato Luca Mottola per Costanzo, Francesco Iovane per Cozzolino), assolvendo entrambi dal l’accusa di spaccio di stupefacenti e disponendone l’immediata scarcerazione. Costanzo è stato dunque condannato alla pena di 1 anno con obbligo di firma, mentre l’amico ha rimediato 8 mesi con pena sospesa.

Piuttosto singolare la giustificazione che i due hanno dato delle proprie azioni: «Non siamo scappati perché avevamo qualcosa da nascondere, ma avevamo frette di andare a ballare in locale ad Agnano». Vale infine la pena ricordare che quello di Vincenzo Costanzo è ormai un volto piuttosto noto alle cronache cittadine. Figlio di Maurizio Costanzo, capopiazza del clan D’Amico di Ponticelli, il 24enne pochi mesi fa è stato condannato a 8 anni di reclusione per associazione per delinquere di tipo mafioso: il rampollo avrebbe in particolare fatto parte della batteria di “ragazzi terribili” capeggiata dal babyras Mariano Abbagnara.

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