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Bomba del pizzo al Vasto, stanato il primo aguzzino

Bomba del pizzo al Vasto, stanato il primo aguzzino

Caccia al complice Charles Di Martino: fari puntati sul clan Contini.Ordigno contro il panificio, in manette Giuseppe Robustelli

NAPOLI. Andarono a piazzare una bomba del racket con la macchina del fratello di uno di loro. Ma non solo: poco prima i due presunti autori dell’attentato erano stati controllati e identificati a bordo della stessa autovettura a Pomigliano d’Arco. Nonostante questo Giuseppe Robustelli, 37enne del Vasto, e Charles Di Martino, 41enne di origini inglesi ma a Napoli dalla nascita, non rinunciarono al loro progetto. Era la notte del 20 aprile 2020 e a distanza di poco più di un anno e mezzo è stata emessa nei loro confronti un’inevitabile ordinanza di custodia cautelare per detenzione e porto in luogo pubblico di esplosivi e danneggiamento, con l’aggravante del metodo mafioso. Non risultano organici a nessun clan, ma inquirenti investigatori si muovono nell’ambito dell’Alleanza di Secondigliano e dei Contini in particolare. Il primo era già detenuto, l’altro è irreperibile da un anno.

L’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale e della compagnia Stella nacque in seguito al danneggiamento del panificio “Sfizi di pane Marigliano”, al civico 77 di via Ferrara nel cuore del quartiere Vasto, conseguente alla deflagrazione di un ordigno esplosivo rudimentale collocato davanti all’ingresso. Erano le 3 e 30 del 20 aprile dell’anno scorso. La visione delle immagini estrapolate dai diversi sistemi di video sorveglianza della zona consentì subito di individuare l’autovettura utilizzata dagli autori del reato e ricostruire l’intero tragitto percorso sia per arrivare in prossimità dell’esercizio commerciale che per allontanarsi. Inoltre dalla comparazione tra la targa dell’auto e un controllo poche ore prima della vettura a Pomigliano d’Arco permise agli uomini dell’Arma di identificare gli occupanti in Giuseppe Robustelli e Charles Di Martino. Infatti a entrambi fu inflitta la sanzione per aver violato le norme antiCovid: si era infatti in lockdown. L’allarme per l’esplosione scattò nel cuore della notte, quando nel quartiere c’era il silenzio assoluto, e si sentì nitidamente fino alla zona della stazione centrale. . Un po’ per l’ora ma soprattutto per l’emergenza sanitaria allora in corso e così a girare per le strade c’erano quasi esclusivamente le macchine delle forze dell’ordine. Iniziarono a suonare gli allarmi delle macchine parcheggiate e prima che si capisse cos’era veramente successo trascorsero diversi minuti.

Poi i carabinieri, giunti sul posto, hanno constatarono che un ordigno era stato piazzato davanti alla serranda esterna del panificio, danneggiandola notevolmente. Lo spostamento d’aria investì pure una Fiat “Punto” a poca distanza, i cui vetri andarono in frantumi. Ma la titola re, incensurata, dimostrando coraggio, il giorno dopo riaprì il panificio. Sulle tracce di Charles Di Martino ci sono adesso i militari dell’Arma, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia. Il 41enne è descritto come un uomo dalla personalità poco prevedibile. Secondo quanto emerge dall' attività degli inquirenti, che hanno presumibilmente raccolto voci provenienti dal territorio, in passato sarebbe stato destinatario di una dura reprimenda da parte di un elemento di spicco di uno dei clan che compongono i vertici dell'Alleanza di Secondigliano, soprannominato “Francuccio ò cavallaro”, per il furto non autorizzato di una borsa. Circostanza che nulla cambia in relazione all’indagine sull’attentato al panificio.

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