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14 Dicembre 2021 - 17:58
ACERRA-CASALNUOVO. A.A.A. Operatori ecologici cercansi. In difficoltà la società Tekra, affidataria del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani in diverse città della provincia di Napoli (Acerra-Casalnuovo, Brusciano...), costretta a lavorare tra non pochi problemi a causa dell’indisponibilità di una cinquantina di lavoratori individuati dall’elenco fornito dal Consorzio unico di bacino, che dopo essere contattati, hanno rifiutato l’assunzione. Una situazione kafkiana, che sembra non trovare sbocco, che impedisce anche l’assunzione diretta di quanti volendo un posto di lavoro, vengono ostacolati dal blocco dettato dalla legge regionale (14/2016), che prevede obbligatoriamente la ricollocazione del personale già dipendente dei Consorzi di Bacino, ossia gli stessi che qualche anno fa andarono nel 2014 a Sanremo per portare alla ribalta nazionale la loro situazione di disagio sociale a causa della mancata ricollocazione nel mondo del lavoro. «È dallo scorso marzo - riferisce il capo del personale della società salernitana, affidataria di una mezza dozzina di appalti pubblici tra le province di Napoli e Caserta - che stiamo cercando personale. Ebbene ad oggi, dopo aver interpellato la quasi totalità del personale presente nell’elenco del Consorzio di Bacino, non siamo capaci di trovare sette operatori ecologici da assumere a tempo indeterminato e tempo pieno, con regolare contratto di lavoro. Purtroppo - continua il responsabile del personale di Tekra - non possiamo assumere nessuno altro e siamo costretti a chiedere ai lavoratori sacrifici per fare al meglio i nostri servizi». In effetti, la legge regionale che prevede l’utilizzo dei lavoratori del consorzio di bacino (andata in vigore nel 2016 e poi integrata dalla legge 16/2019) è abbastanza chiara. Inoltre, la successiva legge ha espressamente sancito che «il personale che omette o rifiuta, senza giustificato motivo, di prestare attività lavorativa anche in attuazione di programmi che prevedono l'impiego temporaneo non fulltime da svolgersi entro massimo cinquanta chilometri dal luogo di residenza o l'accettazione di una offerta lavorativa con nuova assunzione, in conformità della citata legge, decade dai benefici e dalle speciali forme di tutela dalla stessa legge riconosciuti….». Tra l’altro, dando uno sguardo al lungo elenco - al momento ci sono i nominativi di almeno 400 lavoratori in attesa di essere ricollocati - è stato possibile riscontrare che diverse persone ancora presenti in questo documento sono già occupate presso pubbliche amministrazioni senza che il loro nominativo sia stato mai depennato. Insomma, una situazione inspiegabile che dovrebbe spingere i vertici della regione Campania a fare chiarezza sullo strano modo di gestire questi elenchi (tenuto conto che il Consorzio di Bacino attualmente ha un commissario liquidatore pagato con soldi pubblici), che ha come mandato quello di chiudere l’annosa vertenza della ricollocazione di lavoratori in forza ai consorzi, che oramai si trascina stancamente da oltre un ventennio, tra l’indifferenza di una classe politica abbastanza disattenta.
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