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16 Dicembre 2021 - 16:27
NAPOLI. Nasce il primo progetto di marketing territoriale e turismo esperienziale di Napoli est: A.C.Q.U.A. (Aree Cittadine ri-Qualificabili da Umane Alleanze).
L’obiettivo di A.C.Q.U.A. è costruire il primo distretto innovativo e sostenibile all’interno della VI municipalità (San Giovanni a Teduccio, Barra, Ponticelli), sia in termini culturali che economici attraverso la formazione di giovani Neet e il coinvolgimento del tessuto produttivo, del terzo settore e della cittadinanza tutta, attraverso laboratori di co-progettazione che serviranno a costruire tour sul territorio.
Un progetto finanziato dal bando “I Quartieri dell'Innovazione” che permetterà di investire 150mila euro a Napoli est.
Alla conferenza stampa di questa mattina, presso la sede di Figli in Famiglia, è stato presentato il progetto che vede protagonista una cordata della periferia est della città e nazionali, quali la cooperativa sociale Sepofà, l’associazione Trerrote, Sis – Social Innovation Society, ViaggieMiraggi e l’ente di formazione Enaip.
Un aggregatore di esperienze e offerte turistiche su matrice di proposte collegate a sharing, green, reuse, circolar economy e che crea realtà generativa in luoghi secondari e autentici attraverso l’uso delle nuove tecnologie. A.C.Q.U.A. ribalta il paradigma e innova coinvolgendo i cittadini nel divenire Monumenti Umani. Alla conferenza è intervenuto il presidente della VI Municipalità, Alessandro Fucito.
Secondo appuntamento nel pomeriggio, quando, fino alle 19, presso il Cultural HubArt. 33, sito in via Bernardino Martirano 17, gli ideatori di A.C.Q.U.A. incontreranno gli ordini professionali, le associazioni di categoria, il terzo settore per un maggiore approfondimento del progetto e interazione tra le varie parti coinvolte: ogni partecipante all’open day potrà restituire la propria narrazione del quartiere.
«Oggi comincia ufficialmente non solo un progetto ma un percorso che porterà Napoli Est a una maggiore consapevolezza delle proprie risorse. Con A.C.Q.U.A. rimettiamo al centro il teatro, l'archeologia industriale, la formazione, riscopriamo la storia di un quartiere che era e resta a vocazione operaia. Scopriamo dall'altra gli innumerevoli talenti che popolano questa area. Lo faremo mettendo in rete tutti i soggetti che vorranno entrare nel nostro circuito sociale, etico, culturale. Alle umane alleanze noi ci crediamo sul serio. Soprattutto, crediamo che Napoli Est possa essere altro e sentirsi finalmente parte della città», dichiara il presidente della cooperativa sociale Sepofà, Roberto Malfatti.
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