Cerca

«Un bracciale di diamanti per il boss Francesco Silenzio»

«Un bracciale di diamanti per il boss Francesco Silenzio»

Le dichiarazioni del pentito Antonio Costabile, ultimo fuoriuscito dal clan del Bronx

NAPOLI. Un bracciale oro con diamanti per dare il bentornato in libertà al ras Francesco Silenzio. Un regalo degli affiliati al clan di San Giovanni a Teduccio che fu consegnato al capo degli “scissionisti” del Bronx soprannominato “Francuccio” al primo incontro da uomo libero. Il quale ringraziò ma, almeno a leggere le dichiarazioni del pentito Antonio Costabile “’o cerrano”, non si meravigliò più di tanto. Sapeva di avere carisma e fascino criminale, tanto che alcuni aderenti ai Formicola lasciarono i vecchi amici per passare con lui. «Andai a salutare Francesco Silenzio appena uscito dal carcere», ha messo a verbale Antonio Costabile.

«Gli dissi che ero un suo fratello. Lui non mi rispose, fece un sorriso e mi chiese se volevo bere un po’ di champagne con lui. Io dissi che non bevevo. Con lui c’erano Antonio Marigliano “’o silano”, Pasquale Formicola e altri che gli avevano regalato un bracciale di diamanti da 20mila euro». Uno spaccato di camorra inedito, a dimostrazione del mondo rovesciato della criminalità organizzata, in cui il bene e il male vengono visti in maniera diversa rispetto alla stragrande maggioranza degli uomini. «Sono entrato nel clan Silenzio l’8 dicembre 2017», ha poi continuato Antonio Costabile, «quando mi misero alla prova facendomi sparare contro l’abitazione di Sergio Grassia con una 9x21. Andai con Antonio Morra detto “Topolino” su un T-Max. Abbiamo esploso oltre 12 colpi e abbiamo centrato l’abitazione di “Sergiolino”, in particolare il balcone.

Aveva anche la finestra aperta. Da quell’episodio sono entrato ufficialmente nel clan e quel giorno stesso ho pranzato con Francesco Silenzio e la famiglia».Le dichiarazioni di Antonio Costabile sono state importanti nell’inchiesta che il 30 novembre scorso ha portato 26 presunti affiliati del clan di San Giovanni a Teduccio agli arresti. Il gruppo Silenzio, scisso dagli storici alleati del “Bronx” di San Giovanni a Teduccio, nacque per il desiderio del ras Francesco di vendicarsi dopo la rottura del matrimonio con Assunta Formicola detta “Susetta” (figlia del boss Ciro). Riunì fratelli e fedelissimi, alcuni dei quali passati con lui dopo la spaccatura, e si organizzò per rimanere l’unico re di camorra di via Taverna del Ferro. L’omicidio di Annamaria Palmieri, di cui risponde insieme con il fratello Alfonso Silenzio, il nipote Demetrio Marra e Vincenzo Marigliano “Doberman”, è solo il più violento dei numerosi attacchi lanciati agli ex amici. La donna, soprannominata “’a masculona” e “Nino D’Angelo”, era una fedelissima dei capi nemici dal presunto mandante dell’agguato e perciò ne fu decretata la morte. «Ho visto “Francuccio” ucciderla, ha raccontato a marzo scorso l’allora neo pentito Antonio Costabile “’o cerrano”.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori